RSA: decalogo dei diritti del degente anziano

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RSA: decalogo dei diritti del degente anziano

Nell’ultima parte della vita, molto spesso per diverse cause, l’anziano – per scelta personale, a causa di patologie invalidanti fisiche o psichiche – o su decisione delle famiglie che non riescono a prendersi carico delle problematiche legate alla terza età, ecco aprirsi le porte delle RSA: Residenze Sanitarie Assistite.

Il tema è purtroppo scottante nel nostro Paese, dal momento che – e davvero non se ne comprende la ragione – quasi ogni giorno noi giornalisti siamo costretti a riportare casi di cronaca aberranti: anziani maltrattati, picchiati, abbandonati a se stessi. Anziani cui vengono costantemente negate le regole basiche dei diritti umani, sanciti non solo dalla nostra Costituzione ma dalla Carta dei diritti del malato e dell’anziano, che sempre più spesso appare in bella mostra nei corridoi delle RSA o nei siti istituzionali delle strutture ma che quasi mai viene messa in atto.

La ragione che mi spinge a realizzare questo decalogo, è di poter informare il maggior numero di persone su quali siano le richieste da presentare e quali siano invece (capita spesso) pretese da parte dei parenti che non stanno né in cielo né in terra.

Per quanto io mi occupi da anni attraverso le mie inchieste, della tematica RSA, anziani e diritti del degente anziano, non smetterò mai di dire e scrivere che non sempre le colpe vanno accollate a chi opera all’interno di queste strutture. Molto spesso, e lo vediamo ogni giorno, l’anziano viene lasciato in RSA e la famiglia in qualche modo se ne lava letteralmente le mani. Sono comportamenti come questi che nel tempo hanno consentito al personale medico e paramedico delle RSA di prendere “pieni poteri” sull’esistenza e la sopravvivenza dei degenti anziani, peraltro molto spesso aggrediti da patologie quali l’Alzheimer o la demenza senile, che non li mettono in grado nemmeno di comprendere cosa stia loro accadendo.

Per tali motivi, la prima regola fondamentale del decalogo che vado a realizzare è:

-1) non abbandonate i vostri cari in RSA. Senza voler montare una filippica sull’Amore verso i nostri cari, sappiate che anche se ricoverati presso una struttura assistita, se non ci si prende più in alcun modo cura di essi, si potrebbe incorrere in una denuncia per abbandono di incapace o comunque per abbandono di familiare. Pensateci bene.

-2) prima di trasferire l’anziano in una qualsiasi struttura, fate in modo di visitare voi stessi la struttura e non una sola volta ma in giornate e momenti diversi: sappiate che, se si sa che ci sono parenti in visita, i comportamenti di chi vi opera saranno ovviamente piu’ educati e attenti

-3) una delle cose da notare: gli odori. Se nei corridoi e nelle camere avvertite odore di escrementi umani ogni qualvolta vi presentate nella struttura, significa che il livello di igiene interno è molto basso

-4) informatevi su quanti posti letto per piano ci sono e quante unità infermieristiche vi operano. A parole – ricordatelo sempre – tutte le strutture decanteranno l’assoluta affidabilità della struttura e degli operatori parasanitari. La realtà si scopre solo a cose fatte, dopo aver ricoverato il vostro congiunto scoprirete magari che delle “tante risorse umane” manco l’ombra e che spesso i campanelli utilizzati dai degenti per chiedere qualsiasi tipo di aiuto e sostegno, suonano per ore invano.

-5) se un anziano è allettato e quindi utilizza pannoloni, sappiate che deve essere cambiato di routine almeno tre volte al giorno, oltre eventuali cambi di “emergenza” in caso di dissenteria o minzione maggiorata dall’utilizzo di farmaci diuretici. Sono moltissime le RSA in cui al massimo l’anziano viene cambiato due volte al giorno. Gli esiti di tale tormento sono piaghe da contatto con urina e feci, oltre infezioni urinarie violente per il contatto del pannolone sporco nelle parti intime

-6) l’anziano necessita più di chiunque altro di avere pasti variati. NO a “minestrine” che sono in realtà acqua bollita con mezzo dado dentro. NO a frutta fresca dura se l’anziano ha problemi di masticazione. NO a pasti ripetitivi che tolgono la voglia di alimentarsi a chiunque

-7) se l’anziano sta male DEVE essere trasferito in ospedale senza se e senza ma. In moltissime strutture i casi di morte potrebbero essere dimezzati semplicemente controllando più spesso i parametri vitali e chiamando il 118 all’occorrenza.

-8) i farmaci ormai sono divenuti cosa rara nelle farmacie di ospedali pubblici ed RSA. Mettetevi in testa che dovrete sempre fornirli voi (dite grazie alle ruberie che hanno distrutto il Sistema Sanitario Nazionale) Fate però in modo, ogni qualvolta consegnerete le scatole di farmaci, di segnare su un foglio la data di consegna, il nome del farmaco, il contenuto (quante compresse, fiale, etc) e il piano terapeutico. Sarete sempre al corrente di quando stanno per finire i farmaci e ridurrete di molto una problematica molto diffusa nelle RSA; l’appropriazione indebita di farmaci. Si manifesta con richieste continue di scatole di farmaci ben prima della fine della confezione. In questo caso si ravvisa la possibilità di una denuncia penale, ricordatevelo sempre. Anche perché pochi sanno che, con le nuove normative in atto, i medici di base non possono più prescrivere tutte le confezioni che vogliamo ma solo due confezioni nel bimestre o a seconda del contenuto della confezione e della terapia in atto. Cosa significa: che se la RSA vi chiede troppe scatole dello stesso farmaco, sta mettendo il vostro parente ricoverato, nella condizione di non avere possibilità di avere i farmaci per se stesso.

-9) ricordate sempre che l’ingresso in RSA non significa metter un anziano dentro un letto in attesa della morte. L’anziano anche se ricoverato va stimolato alla vita, va fatto ridere, leggere se possibile, guardare la televisione etc… Entrando in molte RSA la prima cosa che si nota sono le urla da mercato rionale degli “infermieri” e degli inservienti e guardando dentro le camere, anziani allettati che guardano il soffitto per ore.

-10) non iniziate il rapporto con la RSA improntato alle “mazzette” date a caposala, infermieri e inservienti. Una mancia ogni tanto va bene. Farlo diventare il “pizzo” no. Anche perchè sappiate che anche se “mazzettati” non è detto che quando non ci siete il vostro congiunto verrà trattato meglio di altri. Chi lavora in RSA viene pagato per lavorare. Magari non avrà uno stipendio da manager. Se queste persone avessero voluto stipendi da manager devono sapere che dovevano seguire altri percorsi professionali. Punto.

Ora alcune cose importanti: la cartella clinica PER LEGGE deve essere visionabile dai parenti in qualsiasi momento. NON cadete davanti a infamie del tipo “C’è un regolamento interno che…” I regolamenti interni non sono Leggi dello Stato. E’ bene che si sappia.

In alcune Regioni, grazie a una recente sentenza della Corte di Cassazione, i malati di Alzheimer hanno il diritto di NON pagare la retta della RSA. Avete letto bene: NON pagano nulla anche se avessero una pensione da 3.000 euro al mese.

In tutte le RSA d’Italia PER LEGGE, deve essere presente nella struttura un medico, preferibilmente geriatra, per ALMENO 4 ore al giorno. ALMENO 4 ore, non ogni tanto.

Se notate che sulle braccia e le gambe del vostro congiunto appaiono lividi e versamenti di sangue, vi do una brutta notizia: lo stanno “strapazzando parecchio” in special modo quando lo tirano nel letto per – magari – il cambio del pannolone…

LE COSE DA NON PRETENDERE:

-Coccole smisurate ai propri cari (ci sono infermieri e medici molto affettuosi, ma non potete pretendere che sia la norma.

-Farmaci gratuiti da parte della struttura: la Sanità Pubblica, derubata di ogni finanziamento pubblico, oggi ci “regala” di doverci accollare anche l’onere economico per l’acquisto dei farmaci, delle pomate e di tutto ciò che serve per l’igiene personale dell’anziano.

-Non pretendete che in RSA si mangi come in Trattoria.

-Non pretendete che il vostro congiunto NON venga maltrattato se andate a visitarlo una volta ogni tanto… Prima o poi l’energumeno capita…

Non è tutto ma è già qualcosa per rendere sempre salvo il diritto alla dignità e alla Vita

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e consigli, potete come sempre contattarmi via mail.

Ricordate anche che, nel mio ruolo di Responsabile Diritto alla Salute e alla legalità in ambito Sanitario per www.confedercontribuenti.it direzione nazionale, posso sicuramente sostenervi in quei casi di maltrattanti, negazione dei diritti e della salute. Sia che si tratti di RSA che di cliniche ed ospedali.

A chiunque venisse il dubbio che questo “decalogo” sia esagerato, provi a pensare a se stesso abbandonato a letto, col pannolone sporco e pieno di lividi. Sono certa che cambierà subito opinione

CARTA DEI DIRITTI DEL MALATO ANZIANO

Emilia Urso Anfuso
Giornalista d'inchiesta e investigativa

Esperta di sistemi di corruzione in ambito sanitario

Fondatrice e Direttore del plurisettimanale nazionale www.gliscomunicati.it

Responsabile Nazionale Diritto alla salute per Confedercontribuenti Nazionale

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