Diritto alla Formazione Professionale in Sicilia

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Diritto alla Formazione Professionale in Sicilia

Al signor Presidente della Repubblica

Sergio Mattarella

c/o Quirinale

00124 Roma

Egregio Signor Presidente,

Le scriviamo in qualità di lavoratori del settore della Formazione Professionale per portarLa a conoscenza della profonda crisi che il nostro settore attraversa nella Regione Sicilia, nella quale ormai il diritto dei siciliani alla formazione è stato sospeso da troppi anni. Infatti, con l’elezione del Presidente Rosario Crocetta, l’Assessorato alla Formazione Professionale ha emanato progressivamente tre avvisi per l’avvio dei corsi di qualifica professionale per i disoccupati e inoccupati, ma i primi due sono stati revocati e il terzo è attualmente sospeso da numerosi ricorsi che hanno visto modificare la prima, la seconda e la terza graduatoria.

Durante la stessa legislatura, sono stati indagati e condannati alcuni rappresentanti legali di enti di formazione e la stampa ha dato inizio a un iter diffamatorio nei confronti di tutto il settore e in particolare degli operatori della formazione professionale, definiti incompetenti perché assunti dagli enti sotto pressione dei politici. Come in tutti i settori, è probabile che vi siano state storicamente assunzioni non meritocratiche, ma la maggioranza dei formatori è costituita da professionisti qualificati e autonomi e in ogni caso dal 2008 a oggi è stato imposto il blocco delle assunzioni esterne all’albo dei formatori, già costituito precedentemente.

Questa lettera ha come intento quello di metterLa a conoscenza e chiedere un suo intervento per il diritto dei siciliani alla formazione, diritto equiparabile al diritto all'istruzione, perché venga ripristinata un'immagine positiva del settore nel quale operano professionalità che credono ancora nella formazione e che ne hanno la maggiore conoscenza ed esperienza.

L'avviso 8 è stato nuovamente rallentato e a prescindere da quale ente sia in graduatoria e quale non lo sia, non è stato permesso agli allievi iscritti che hanno già partecipato alle selezioni, di vedere il proprio percorso formativo avviato. Dopo due anni di stasi, non si vede ripartire la formazione in Sicilia, regione che più delle altre, per l'elevato e crescente numero di disoccupati, dovrebbe al contrario mettere in atto una costante e regolare gestione dei piani formativi.

Questa lettera pertanto non rappresenta una protesta contro l'Assessorato, che ha piuttosto messo in atto una riforma del settore, ma vuole contribuire a un ripristino regolare del servizio formativo e coinvolgere la società perché si riconosca il valore sia degli operatori della formazione che del servizio stesso.

Si deve dare atto all'Assessorato, che non è nemico dei formatori, di avere riformato la formazione professionale grazie all'introduzione:

- del repertorio, sebbene non ancora ampliato e non ben rispondente ai fabbisogni del territorio, ovvero dell'offerta di corsi standard, modulati per competenze e in modo uniforme, grazie al quale non sarà più possibile avere per la stessa qualifica corsi molto diversi e con competenze in uscita decise arbitrariamente dagli enti in base al proprio organico e non in base ai fabbisogni territoriali;

- della certificazione delle competenze, grazie alla quale le competenze acquisite dai corsisti avranno lo stesso valore in tutta Europa;

- delle attività trasversali, che consentiranno una presenza attiva nel territorio da parte degli enti per favorire l'incontro tra domanda e offerta.

Nonché per l'abolizione, sebbene in modo graduale, delle materie di base e trasversali che non sono professionalizzanti e che spesso avevano un monte orario superiore a quello delle materie professionalizzanti, ancora una volta per motivi di organico e non di fabbisogno formativo.

Tutto questo, per chi crede veramente nella formazione, nonostante la stasi e l'assenza di stipendio da due anni, non può che essere considerato un enorme passo in avanti.

Vorremmo che altrettanti passi in avanti fossero fatti per i giovani disoccupati che da anni non possono accedere al sistema formazione e per quei formatori che hanno garantito molti servizi (quali ad esempio erogazione di attestati, progettazione, selezione, rendicontazione, promozione) senza percepire alcuno stipendio e che nel contempo hanno costantemente investito in aggiornamento delle proprie competenze.

Alcuni scandali hanno messo in cattiva luce il settore, provocando una continua diffamazione degli operatori. Si è perso di vista lo scopo della formazione, che conoscono bene quelle migliaia di allievi che da due anni attendono l'avvio dei corsi, che a febbraio hanno fatto le selezioni e che sperano di potere ottenere un attestato per il loro futuro lavorativo. Come in ogni settore, ci sono lavoratori più preparati, lavoratori che lo sono meno. Strutture più moderne, strutture più conservatrici. Ma a nessuno è mai venuto in mente di sospendere il servizio scolastico. Oppure il servizio sanitario.

Perché lo scopo di tutti gli altri servizi non si è mai perso di vista. Negli ultimi cinque anni il governo regionale non ha messo in atto alcun piano formativo ed i corsi che sono stati avviati in seno all’avviso 20 sono stati esclusivamente quelli facenti parte del piano triennale messo in atto dal precedente governo.

Chiediamo pertanto al Presidente di intervenire per promuovere l’avvio immediato dell’avviso 8 e il valore professionale dei lavoratori dell’Albo, perché gli anni di sacrificio e volontariato vengano riconosciuti.

In conclusione, questi i contenuti salienti della lettera:

1. la formazione professionale è un diritto al pari dell'istruzione e pertanto l'erogazione di questo servizio primario non può essere sospesa. Chiediamo pertanto che il Presidente voglia pubblicamente intervenire per promuovere l’avvio immediato delle attività;

2. gli operatori della formazione professionale hanno la stessa dignità e valore dei lavoratori di tutte le altre categorie e pertanto l'albo nel quale sono iscritti costituisce elenco prioritario di assegnazione degli incarichi. Chiediamo pertanto che il Presidente voglia pubblicamente intervenire per promuovere il valore del nostro settore;

3. gli utenti della formazione professionale hanno diritto a un'offerta formativa corrispondente ai fabbisogni espressi dal mercato del lavoro pertanto il repertorio delle qualificazioni si intende quale risultato di indagini effettuate annualmente e riferite al territorio siciliano. Chiediamo pertanto che il Presidente voglia pubblicamente intervenire per promuovere l’ampliamento e adeguamento territoriale delle qualifiche professionali ammissibili.

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Diritto alla Formazione Professionale in Sicilia 05/10/2017 | firmiamo.it

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