
Villa Spineda di Venegazzù, un bene comune!
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Civica per Volpago
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petizione
Una petizione per Villa Spineda Gasparini Loredan di Venegazzù, bene del territorio e dell’area Montelliana.
Le note e tristi vicende del tracollo di Veneto banca hanno penalizzato pesantemente i cittadini veneti. Sono stati annullati i risparmi accumulati in anni di lavoro, di migliaia di persone. Molte aziende incontreranno difficoltà a poter mantenere la loro consueta attività produttiva, altre saranno gravemente appesantite ed ostacolate nelle richieste di crediti presso altri istituti. Il salvataggio ha risolto solo parzialmente le problematiche creditizie di decine di piccole imprese familiari che avevano ricevuto garanzie che ora non ci sono più. I riflessi sull’indotto e le perdite di livelli occupazionali sono ancora tutti da misurare e si ripercuoteranno per lunghi anni sulle nostre province e comuni e sulla loro popolazione.
Questo territorio che ha costruito il suo benessere sull’operosità e su un rapporto di fiducia fin troppo incondizionata con le proprie banche, ha visto nel giro di pochi anni, azzerati tutti i suoi sforzi.
Per territorio non intendiamo un’entità astratta ma l’insieme vivo dell’intreccio di relazioni tra persone, mondo produttivo, sviluppo, promozione di condizioni di benessere, fabbricazione e circolazione di beni e servizi. Tutto questo è stato fortemente compromesso.
Ci sarebbe un modo per sanare almeno in parte questa ferita. Affrontiamo qui l’aspetto che tocca il territorio in ordine alla questione “Immobili storici”. E la nostra attenzione si sofferma sulla sede gestionale ex Veneto Banca di Venegazzù: Villa Spineda Gasparini Loredan. Sappiamo che molte questioni sembrerebbero ancora aperte e che, come ha detto il Viceministro Pierpaolo Baretta, in alcune sue dichiarazioni alla stampa, va fatta distinzione tra sedi funzionali, proprietà di Banca Intesa, immobili acquisiti o ancora da acquisire e immobili di carattere storico. Non vi è dubbio che villa Spineda ricopra un valore storico e simbolico per il territorio.
Assodato che il comune di Volpago non ha le possibilità economiche per acquisire un immobile di tali dimensioni come la villa e che nemmeno la Soprintendenza alle Belle Arti ne coltiva l’intenzione, come confermano entrambi nella lettera del 27 luglio scorso, la restituzione al territorio, almeno in parte, è quanto ci si aspetterebbe a copertura di un danno simbolico enorme, aldilà di chi riesca ad acquisire il bene. Potremmo azzardare dei percorsi, delle motivazioni e proporre delle idee nell’intento di promuovere un dibattito e di sollecitare delle soluzioni.
Non si dimentichi cosa significa il complesso di villa Spineda per l’intero territorio e i cittadini, ma poi dal punto di vista storico, in quanto residenza del governatore d’Eritrea Jacopo Gasparini, quello urbanistico, paesaggistico e architettonico anche contemporaneo, quale risorsa possa quindi rappresentare per lo sviluppo turistico dell’area montelliana, che tanto difficile appare. Pochi comuni possono vantare una villa veneta neoclassica di tali dimensioni, all’interno di un’ampia rete di ciclovie, fra le quali la frequentatissima Monaco\Venezia, che si snoda nelle vicinanze.
Il compendio, per conosciute motivazioni storiche, è già parte di un percosro tracciato che nasce dalla ex Polveriera proseguendo poi lungo l’antichissima via Antiga, attualmente quasi dimenticata, che dalle pendici del Montello scende a Treviso attraverso i comuni di Volpago, Merlengo di Ponzano per concludersi oggi nel quartiere di San Paolo. Il tracciato ha preservato, in molti tratti, il paesaggio circostante, riuscendo a portare la campagna coltivata fino a ridosso del centro città raggiungendo lungo il percorso numerosi siti di interesse storico culturale. Costituirebbe un punto di partenza nel collegamento diretto fra il Montello e Treviso, il maggior bacino d’utenza per la collina, sfruttando l’esistente che non necessiterebbe di alcun intervento, inserendosi naturalmente nel sistema ciclabile urbano del capoluogo. L’accesso al parco di villa Spineda, possibili visite organizzate degli interni in specifici periodi, l’utilizzo di alcuni ambienti interni od esterni per manifestazioni, chiaramente in accordo con la proprietà, rappresenterebbe un punto decisamente interessante come tappa di un percorso, che darebbe sicuramente lustro all’intero territorio. Differentemente da quanto successo finora, il cui accesso si è acconsentito solo in rare occasioni, straordinarie, e solo all’esterno. Si sottolinea il fatto che l’importante restauro della fine degli anni ‘90 è avvenuto anche con una capiente somma di denaro pubblico.
Per questo motivo la “civica per Volpago” con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica, ha dato il via ad una petizione a breve anche online dal proprio sito civicapervolpago.it, da inviare a istituzioni, fondazioni, esponenti della politica e della cultura, non solo locali che possano aiutarci a raggiungere l’obiettivo per il prestigio del paese.
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