Lettera aperta alla Sig.ra GELMINI

Lettera aperta alla Sig.ra GELMINI

Gentilissima signora ministro Mariastella Gelmini, sono un genitore di bimbi in età scolare che verranno quindi interessati dalla sua riforma della scuola. In questi giorni sto faticosamente cercando di capire in cosa consisterà effettivamente questa riforma, impresa davvero difficile visto che di documenti ufficiali sembra non ce ne siano. Però alcune impressioni generali sento davvero di dovergliele comunicare. La prima impressione è che questa riforma la stia facendo il ministero dell'economia e non quello da lei guidato, e invece di lottare per difendere e migliorare la nostra scuola pubblica, che è il futuro nostro e dei nostri bambini, lei si stia piegando ad esigenze di tagli economici generali contro i quali non riesce ad imporsi. Trovo deprecabile che in una nazione come l'Italia si decida di disinvestire proprio nel settore della cultura senza alcun riguardo alle esigenze dei bambini, dei genitori che lavorano e delle persone più bisognose che non potranno rivolgersi alle scuole private per sopperire alle mancanze che evidentemente ci saranno nelle scuole pubbliche in futuro. Come si può pensare in una società come la nostra di tornare al maestro unico e ad un orario di 24 ore settimanali? Quando andavamo a scuola noi la società era diversa, le classi erano diverse e le esigenze pure. Pensi solo all'introduzione delle classi aperte. L'inserimento dei portatori di handicap è una delle maggiori innovazioni della scuola italiana, un passo coraggioso che siamo stati gli unici a fare in Europa, che viene guardato con ammirazione in tutto il mondo, e che, nonostante le infinite difficoltà e gli infiniti problemi, funziona per tutte le parti in causa. Tornare all'insegnante unico significherebbe rompere l'equilibrio che si è creato in più di trent'anni, e mettere un seria ipoteca sulla riapertura delle classi speciali o degli istituti. Un insegnante solo non è in grado di reggere la classe e l'alunno diversamente abile (che le ricordo, è coperto dall'insegnante di sostegno per 11 ore settimanali al massimo, e non in tutti i casi ha diritto all'assistente all'autonomia, e le ore di quest'ultimo sono continuamente ridotte dai comuni). Prima le classi erano infinitamente più omogenee di adesso. Non c'erano 6-7 alunni stranieri, di lingua diversa tra loro, magari arrivati ad anno scolastico iniziato, da alfabetizzare da zero nella lingua italiana. Cosa che la scuola fa, e non più a livello di emergenza, ma che fa perché ci sono più persone che lavorano sulla stessa classe. Dove finirebbero gli alunni stranieri? Per non pensare a tutte le attività che i bambini svolgono con il tempo pieno: sport, teatro, laboratori che, fuori dalla scuola, non tutte le famiglie sono in grado di offrire ai loro bambini. Come può pensare che per tutto questo basti un maestro unico e 24 ore alla settimana? Allora diciamoci la verità come voci più autorevoli le hanno già ricordato: motivazione UNICA del maestro UNICO è UNICAMENTE RISPARMIARE, distruggendo così una delle ultime scuola che ancora funzione bene: la primaria. Lei in qualità di ministro dell'Istruzione dovrebbe lottare perché questo non accada invece di farci navigare in un mare di incertezze e menzogne su quello che sarà la nostra scuola il prossimo settembre. Cordiali saluti