Attivare la Zona Franca sull’ intero territorio Sardo

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Attivare la Zona Franca sull’ intero territorio Sardo

Al Presidente della Regione Autonoma della Sardegna

Francesco PIGLIARU

Viale Trento ,69

09123 - Cagliari

All'Assessore della programmazione, bilancio,credito e assetto del territorio

Raffaele PACI

Via Cesare Battista, s.n.

09123 - Cagliari

E p.c. Alla Direzione Generale della Presidenza

Alessandro DE MARTINI

Viale Trento, 69

09123 - Cagliari

OGGETTO: Ultima Richiesta di attivazione della fiscalità di compensazione, più nota come “zona franca”, sull’ intero territorio della Sardegna.

Premessa:

La Sardegna è un’isola posta al centro del Mar Mediterraneo, famosa in tutto il mondo per le sue spiagge. In realtà di attraente non c’è solo il mare ma anche una storia antichissima che ha lasciato un notevole patrimonio artistico-culturale unico al mondo. Tuttavia, la politica di tipo coloniale effettuata dallo Stato italiano ha dilapidato un enorme patrimonio di tradizioni e di lingua locali. Purtroppo dati statistici incontestabili hanno confermato che 1.800.000 sardi sono emigrati, riducendo così il numero dei residenti a 1.500.000, per cui ne consegue una delle regioni più spopolate d'Europa. Il motivo dello spopolamento è dato dalla sistematica distruzione di ogni fonte di lavoro da parte dello Stato Italiano avvenuta con l’imposizione di un’aggressione fiscale impensabile che ha causato la disoccupazione che supera il 50% tra i giovani e oltre il 20% nel resto della forza lavorativa.Tale politica, attuata con la collaborazione di alcuni personaggi locali, si traduce in vero e proprio genocidio economico che costringe tutti i giovani a trasferirsi all’estero, impendendo lo sviluppo economico dell’isola.

Ci risponda Signor Presidente,

altrimenti il popolo Sardo, se non otterrà soddisfazione dalla magistratura italiana, chiederà alla Corte di Giustizia europea per quale motivo la Sardegna muore senza che le istituzioni che la rappresentano facciano ciò che direttive e regolamenti UE, leggi dello stato e leggi di grado costituzionale impongono (CEE n. 2913/1992 (Consiglio) n. 2454/1993 (Commissione), d.lgs 75/1998, D.P.C.M 7 giugno 2001, legge cost. 3/1948) per favorire la ripresa economica, scongiurare il progressivo e quasi irreversibile impoverimento della nostra Regione e ridurre la sperequazione rispetto al resto d'Europa, dovuta all'insularità.

Dopo il disastro economico dell’Isola e i suicidi degli imprenditori falliti, a cui i falsi dirigenti dell’Agenzia delle Entrate hanno messo all’asta le aziende e la prima casa, con modalità illecite e illegittime affidate ad usurpatori di Pubblici Poteri, la S.V. che poteva evitare tutto questo, ha pubblicamente e volontariamente interrotto quel percorso di legalità, iniziato dal suo predecessore per l’attivazione della cosiddetta “zona franca” su tutto il territorio della Sardegna.

Lei forse non ha considerato che per questa Sua pubblica ammissione e omissione, oltreché politicamente e moralmente nei confronti del popolo sardo, dovrà rispondere in giudizio personalmente, ai sensi e per gli effetti degli artt.328 cp e 2043 cc.

Premesso che il Dlgs 75/98 ha dato attuazione a quanto preannunciato dall’art.12 dello Statuto Sardo che aveva previsto l’istituzione di “punti franchi“ nell’Isola di Sardegna, e che il succitato decreto ha invece finito per istituire vere e proprie “zone franche“ in tutto il territorio della Sardegna, per effetto della regolamentazione intervenuta con la Direttiva del Consiglio d’ Europa n.69/75/CEE del 4 marzo 1969;

Considerato che ai sensi del medesimo Dlgs 75/98, suddette zone franche della Sardegna andavano attuate secondo le modalità previste dai Codici Doganali Comunitari approvati con i Regolamenti n.2913/92 e 2454/93, richiamati nello stesso dlgs 75/98, e che dette prescrizioni si applicano automaticamente alle zone franche della Sardegna, in quanto divenute parte integrante dello stesso decreto legislativo 75/98;

Valutato che anche suddetti Regolamenti (n.2913/92 e n.2454/93) hanno a loro volta recepito, richiamandoli appositamente, altrettante regole comunitarie relative alla disciplina delle zone franche.

Per quanto sopra esposto

risulta evidente che, dal 1964 ad oggi, alla Sardegna compete oltre alla “zona franca” nei porti e nelle zone industriali, collegate e/o collegabili agli scali medesimi, anche il regime tributario speciale della zona franca al consumo, prevista dall’art.1 della legge 762/1973, perché in quanto isola il regime tributario omologo non può che essere applicato all’ intero territorio circondato dal mare.

Un forma di fiscalità speciale che prevede la “esenzione da ogni tipo di tributo sui consumi e sui servizi per i residenti nei territori extradoganali proclamati come zona franca”.

I cittadini sardi che firmano:

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