Riportiamo pensioni a quota 96 anche per dare lavoro giovani

Riportiamo pensioni a quota 96 anche per dare lavoro giovani

Costituiamoci parte civile contro il crimine legalizzato sulle pensioni di anzianità - Riportiamo le pensioni a quota “96” per dare anche lavoro ai giovani                                                 di alberto pellè – www.albertopelle.it

L’appello è rivolto al futuro di tutti, nonché a coloro che sono vicino o hanno raggiunto quaranta anni di contributi lavorativi, ai quali è stata depredata l’anzianità di servizio o la pensione, "incarcerando” sul posto di lavoro gli attuali anziani. Facendo pagare a questi, senza scelta né colpa, pensioni baby o quant’altro. In prospettiva, l’attuale legge sulle pensioni vedrà più gente morire prima della pensione, vista l’uscita dal lavoro verso i settanta anni. I contributi pensionistici andrebbero ormai opportunamente liberalizzati. Come occorre far scegliere o riportare l’uscita lavorativa a quota 96 (anni di impiego più l’età anagrafica), per eliminare anche la piaga della disoccupazione giovanile. E il TFR va dato subito, non dopo due anni dalla fine del rapporto di lavoro o addirittura depredato. Si parla poi tanto di unità europea, quando nella confinante Francia si va invece in pensione a sessanta anni.                                                                       Coloro infine che si macchiano di gravi reati istituzionali, o con la fedina compromessa, vanno espulsi a vita da ogni attività politico-istituzionale, lasciandoli, dopo aver reso il mal tolto, con quattrocento euro mensili quale unico sostentamento. Come per le pensioni inflitte a molti onesti pensionati.