PRIMA LE PERSONE

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francesco mele e diretta a Scopri di più

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PRIMA LE PERSONE

Preoccupati e indignati

Lettera aperta dai prof del Corni

L’art. 2 della nostra Costituzione, “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”, ci mette davanti al dovere irrinunciabile, come insegnanti ed educatori, di ricordare che i diritti, se non sono universali si chiamano privilegi.

Mantenendo fermo questo principio, non possiamo che esprimere la nostra severa critica, oltre che la nostra preoccupazione, per gli esempi di segno contrario a cui i nostri studenti sono quotidianamente esposti nella comunicazione mediatica, nel linguaggio politico e pubblico, in cui prevalgono superficialità, semplificazioni seduttive e strategie di propaganda che alimentano intolleranza, razzismo e contrapposizione violenta.

Non ci piace il principio del “prima gli italiani”, che al di là di ogni valutazione sulle singole persone, indica implicitamente nello straniero un nemico, uno che dai diritti può anche essere escluso. Tale cultura non appartiene alla scuola, luogo di convivenza e confronto, esercitati nel rispetto delle differenti origini, delle singole storie e nella consapevolezza che accogliere la diversità è un arricchimento. Per chi educa, ogni studente e studentessa è uguale nei diritti e nei doveri; lo sono anche gli oltre 800.000 giovani italiani che, nonostante siano nati qui e frequentino da anni le nostre scuole, sono senza cittadinanza.

Non ci piace inoltre pensare inevitabile la brutalità verbale con la quale, oggi, vengono veicolati i messaggi politici. Una comunicazione spiccia e immediata nel raggiungere l’obiettivo, ma gravemente deprivata del rispetto verso le persone e le singole storie, che facilmente precipita dall’ironia nel dileggio. Il ruolo ricoperto da chi ne fa irresponsabilmente uso, legittima agli occhi dei giovani l’aggressività in tutte le sue forme e fa apparire quasi come una debolezza la buona educazione e il confronto doveroso fra opinioni diverse.

Tutto questo mette in discussione i valori e i saperi, condivisi giornalmente nella scuola da studenti e insegnanti. A scuola si insegna che in Italia le leggi razziali del ‘38, il cui prodotto finale fu il Lager, prevedevano la revoca della cittadinanza per gli ebrei neocittadini italiani. Anche la legge 132 del 1° dicembre 2018, il cosiddetto decreto sicurezza e immigrazione, introduce la possibilità in alcuni casi di revocare la cittadinanza, a chi l’ha acquisita. Il parallelo è preoccupante e come educatori abbiamo la responsabilità di insegnare, insieme alla storia, le insidie del presente, le violazioni dell’art. 3 della Costituzione (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge”)

A scuola si insegna che la biodiversità umana, somma delle differenze congenite fra tutti noi membri della specie umana, è il prodotto della nostra mobilità, fertilità e spiccata tendenza a ibridarci. Oggi sappiamo che siamo tutti parenti e tutti differenti, sappiamo che da sempre gli uomini si sono spostati, stanziati e spostati di nuovo.

A scuola si insegnano le parole di Margherita Hack : “Tutta la materia di cui siamo fatti noi l’hanno costruita le stelle, tutti gli elementi, dall’idrogeno all’uranio, sono stati prodotti nelle reazioni nucleari che avvengono nelle supernove (...) Per cui noi siamo veramente figli delle stelle”.

Gli atomi che compongono la vita sulla Terra, che costituiscono il corpo umano, appartengono a qualcosa di più grande: c’è un pezzo di Universo dentro di noi, in ognuno di noi. Questa splendente realtà dovrebbe diventare patrimonio di tutti per poter comprendere la nostra comune origine, e di conseguenza la limitatezza di ogni pensiero escludente, divisivo, prevaricatore.

A scuola si insegna il messaggio universale della poesia. Le emozioni risvegliate dalle parole della letteratura commuovono tutti gli esseri umani e superano qualsiasi confine. La poesia non discrimina e i sentimenti profondi si somigliano e si riconoscono in una lingua comune che non necessita di traduzione: l’umanità.

Per questo non rimarremo passivi e in silenzio di fronte allo sperpero dei valori e dei saperi, di fronte al venir meno dei diritti umani, di fronte al saccheggio della nostra Costituzione.

Seguono le firme di 80 docenti

del “IIS F. Corni Liceo e Tecnico”

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PRIMA LE PERSONE 16/04/2019 | firmiamo.it

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