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Tutti i giornalisti ed i direttori di testate giornalistiche dovrebbero rendere periodicamente note le loro DICHIARAZIONI DEI REDDITI e DEI POSSEDIMENTI inclusi quelli all'estero. Tali dichiarazioni dovrebbero venire esaminate dall'Ordine dei Giornalisti che, nel caso vi siano INSPIEGABILI INCREMENTI dei patrimoni o dei redditi, dovrebbero RADIARE dall'albo il giornalista evidentemente "paghettato" da associazioni o gruppi politici o societa' commerciali o multinazionali.

La TRASPARENZA dell'informazione deve ESSERE MASSIMA in maniera da avere la GARANZIA ASSOLUTA che le notizie non siano inquinate da multinazionali, gruppi politici (stranieri o nazionali) o addirittura da gruppi mafiosi.

E' prassi diffusa che le associazioni di categoria ricompensino adeguatamente i giornali e le tv che danno un piu' ampio risalto alle ricerche pseudo-scientifiche che dimostrino vantaggi dei loro prodotti o dimostrino dannosita' dei prodotti concorrenti. Alcuni giornalisti particolarmente attivi possono ricevere compensi extrasalariali per la loro partecipazione a campagne diffamatorie (o esaltatorie) di prodotti o persone. Questi compensi al di la del salario molto spesso raggiungono livelli tali da non permettere la loro giustificazione.

Recentemente in Romania si e' candidato a sindaco di Bucarest un noto giornalista; in quel paese per candidarsi si deve presentare la lista dei propri averi (e della famiglia) come l'ex giornalista ha fatto. Il candidato in questione, pero', non ha saputo giustificare i diversi MILIONI di euro detenuti su conti europei, in un paese dove un giornalista guadagna 500 euro al mese come la Romania. Gli accertamenti del caso hanno fatto emergere la sua vicinanza ai servizi segreti di quel paese (ammessa dallo stesso giornalista) e si ipotizzano anche stretti legami con altri servizi segreti in ambito NATO.

Troppo spesso coloro che si battono per determinate campagne politiche o commerciali, vengono adeguatamente ricompensati. Le ricompense avvengono in maniera difficilmente tracciabile (Quadri, Rolex, Auto di lusso....) e riconducibile al benefattore. Troppo spesso i giornalisti raggiungono un tenore di vita che non si giustifica con i salari ricevuti per il suo lavoro

Per chi fa il giornalista, scrivere articoli su commissione al fine di ricevere compensi extrasalariali - all'interno o meno di una campagna organizzata - corrisponde A QUELLO CHE NELLO STATO SI DEFINISCE CORRUZIONE e dovrebbe essere punito nello stesso modo, solo cosi potremmo avere un'informazione libera e credibile in maniera assoluta ed i giornali e le tv non sarebbero piu' manovrate dai gruppi finanziari che possiedono quote di capitale.

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Più TRASPARENZA dell'INFORMAZIONE 20/05/2016 | firmiamo.it

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