
Nuovo Ospedale a km0
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Carpi Bene Comune, Carpi In Transizione, FIAB Modena – Sezione di Carpi, Legambiente, Lipu – Sezione di Carpi, WWF Emilia Centrale, Sinistra Italiana – Sezione di Carpi
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petizione
Un nuovo ospedale subito, senza consumo di suolo
Sostenibilità sociale, consumo di suolo zero , fruibilità dei servizi, possibilità di avviare subito i lavori senza dover attendere espropri e nuove strutture viarie.
Questi i quattro punti cardine su cui si basa la nostra riflessione rispetto alla proposta dell’Azienda Ausl di Modena che vede la costruzione del nuovo ospedale carpigiano a ovest della città, distante dal centro.
La costruzione ex novo comporterebbe la cementificazione di una vastissima zona agricola che appesantirebbe ulteriormente un territorio urbanisticamente già compromesso e che abbasserebbe
notevolmente la capacità del singolo di poter fruire dei servizi, soprattutto per quel che riguarda la parte diagnostica.
Come firmatari di questo appello riteniamo doveroso prendere in considerazione altre soluzioni che rispondano ai criteri cardini elencati sopra e che rimangano in linea con la scelta di altri paesi europei di
avere strutture ospedaliere in città, come forma di rigenerazione urbana e sociale a ridotto impatto ambientale, rendendo i nosocomi luoghi facilmente raggiungibili e trasformandoli da luoghi di isolamento a luoghi di interazione e di incontro.
Scelta sostenibile sia a livello ambientale che sociale.
In base a queste premesse chiediamo a Sindaco, Giunta e Azienda Ausl di Modena un nuovo studio di prefattibilità, e la comparazione dei costi con la localizzazione proposta da Ausl, che preveda la costruzione di un nuovo padiglione sul piazzale Donatori di Sangue e la successiva rigenerazione dell'esistente struttura procedendo in maniera graduale e modulare, non interrompendo nessuna attività ospedaliera.
Utilizzando gli spazi adiacenti all'ospedale Ramazzini sarebbe possibile costruire un parcheggio multilivello in una parte del parcheggio esistente e, nell'altra metà, costruire una struttura che possa permettere il trasferimento inizialmente dei comparti operatori e delle degenze e, successivamente, intervenire su tutti gli altri edifici del complesso, con demolizioni e ricostruzioni modulari o recuperando ciò che si riterrà conveniente recuperare.
Questo non solo permetterebbe la ristrutturazione dei comparti trasferiti in maniera graduale, ma darebbe l'opportunità all'Amministrazione di partire immediatamente con i lavori utilizzando la disponibilità finanziaria dedicata che ammonta, ad oggi, a 67 milioni di euro (cifra immediatamente disponibile ma largamente insufficiente rispetto alla somma stimata per la realizzazione dell’intera opera).
Costruire un nuovo padiglione dell’ospedale su Piazzale Donatori di Sangue, non necessita di espropri di terreno o nuovi interventi viari, sarebbe un’opera cantierabile subito, a zero consumo di suolo e che risponde pienamente al disegno di legge in materia di contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato (Atto Camera n. 2039, Atto Senato n. 2383) che riconosce l’importanza del suolo come bene comune e risorsa non rinnovabile, fondamentale per i servizi ecosistemici che produce, anche in funzione della prevenzione e della mitigazione degli eventi di dissesto idrogeologico e delle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici.
Il testo impone l'adeguamento della pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistica.
In particolare consente il consumo di suolo esclusivamente nei casi in cui non esistano alternative consistenti nel riuso delle aree già urbanizzate e nella rigenerazione delle stesse, riconoscendo gli obiettivi stabiliti dall'Unione europea circa il traguardo del consumo netto di suolo pari a zero da raggiungere entro il 2050.
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