NO AL DLG 178/12 NO ALLA PRIVATIZZAZIONE CROCE ROSSA IT

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Massimiliano Monti e diretta a Scopri di più

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NO AL DLG 178/12 NO ALLA PRIVATIZZAZIONE CROCE ROSSA IT

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA SERGIO MATTARELLA

Il 31 gennaio il Suo primo pensiero è stato rivolto alle speranze e alle difficoltà dei concittadini.

Da quel momento ha dato corpo alle nostre speranze di italiani traditi dalla politica, quella politica che continua a ignorare il disagio che cresce nella Croce Rossa Italiana.

La visita alle Fosse Ardeatine è stato il Suo primo atto da Presidente della Repubblica. Apparteneva al Corpo Militare di Croce Rossa l'ufficiale medico Luigi Pierantoni, una delle vittime dell'eccidio. Il Corpo Militare è stata la prima componente di Croce Rossa a subire i tagli indiscriminati della privatizzazione.

La privatizzazione avrebbe dovuto portare efficienza e risanamento economico.

Fino ad oggi ha solo messo in ginocchio quello che resta di una grande tradizione, che ha festeggiato i suoi 150 anni di storia smarrita tra macerie morali e finanziarie.

Per la Corte dei Conti il primo anno di privatizzazione ha comportato un aumento del disavanzo superiore al 200% e la vendita degli immobili, che doveva essere finalizzata al risanamento, è stata rovinosa con ribassi di quasi l'84%, procurando un ricavo di soli 6 milioni di euro a fronte di beni stimati ben 36 milioni di euro. Un patrimonio economico, oltre che culturale, inutilmente alienato.

Gran parte delle entrate sono divorate dal contenzioso, che nel 2013 raggiungeva già i 70 milioni di euro, per la scarsa considerazione che l'attuale gestione ha delle leggi dello Stato e dei contratti.

L'incertezza del futuro lavorativo angoscia i dipendenti e le loro famiglie. Almeno in 200 si sono ritrovati disoccupati anche dopo venti anni di lavoro. Per gli altri resta la lotteria degli esuberi in mancanza di canoni generali e oggettivi. 4000 famiglie pagheranno comunque per il fallimento di un piano di risanamento condotto ignorando costantemente le istanze dei lavoratori.

La confusione normativa, testata nelle più disparate sedi amministrative, è l'effetto di un processo riorganizzativo disarticolato e approssimativo, che produce la perdita di servizi, che mettono a rischio il ruolo autenticamente ausiliario, che la Croce Rossa ha rivestito fino ad oggi nell'assistenza sanitaria e sociale su tutto il territorio nazionale.

Ampi settori del volontariato ignorano ancora la diversa definizione di responsabilità legata alla transizione da pubblico a privato e diventano strumento e vittima di condizioni irregolari, che allontanano dalla Croce Rossa Italiana la sua antica valenza pubblica. Gli obiettivi del profitto e quelli della solidarietà per loro natura non possono coesistere se non limitandosi a vicenda, condividendo lo scopo primario dell'azione sociale.

La Croce Rossa Italiana è posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Pertanto i firmatari della presente

CHIEDONO

AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA SERGIO MATTARELLA

di ricevere una loro delegazione ristretta e di intervenire nei confronti del Governo, affinché i Ministeri vigilanti rivedano il piano di riordino della Croce Rossa Italiana, riaffermandone la valenza pubblica, garantendo i servizi e gli attuali livelli occupazionali.

Roma, 21 febbraio 2015

In fede

Petizione ideata e promossa da Aniello Leonardo Caracciolo in forma cartacea.
A supporto di quella cartacea, con i canoni del sito ospitante,è stata creata questa in forma digitale.

Il creatore della petizione Dr. Aniello Leonardo Caracciolo in Croce Rossa è stato commissariato anche per questa.

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