
Mosul: un anno dopo la battaglia il 70% delle strutture sanitarie ancora fuori uso
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Un anno dopo la fine della battaglia di Mosul tra il gruppo dello Stato Islamico e le forze militari irachene, il sistema sanitario è ancora al collasso e a fatica riesce a far fronte al ritorno in città di migliaia di persone.
Durante il conflitto, 9 ospedali pubblici su 13 sono stati danneggiati, riducendo del 70 per cento la capacità di fornire cure mediche e il numero di posti letto negli ospedali della città. La ricostruzione delle strutture sanitarie è stata estremamente lenta e ci sono ancora meno di 1000 posti letto in ospedale per una popolazione di 1,8 milioni di persone, la metà di quelli previsti dagli standard minimi riconosciuti a livello internazionale per l'erogazione di servizi sanitari in un contesto umanitario.
“Accedere ai servizi sanitari è una sfida quotidiana per migliaia di bambini e adulti a Mosul” dichiara Heman Nagarathnam, capomissione di MSF in Iraq. “La popolazione della città cresce di giorno in giorno. Solo nel maggio 2018, almeno 46.000 persone sono tornate a Mosul. Ma il sistema sanitario pubblico non si sta riprendendo e c’è un enorme divario fra i servizi disponibili e i bisogni crescenti della popolazione”.
“Servono con urgenza strutture di pronto soccorso, sale operatorie, servizi per pazienti oncologici e ustionati, così come attrezzature mediche e forniture di farmaci costanti e a basso costo" continua Nagarathnam di MSF.
Anas, un bambino di 12 anni, sta attualmente ricevendo cure per piaghe da decubito presso la struttura chirurgica e post-operatoria per feriti di guerra a Mosul est. Durante il conflitto è stato colpito alla spina dorsale da alcune schegge e da allora non può più camminare.
Nashwan, 42 anni, è stato colpito alla gamba e alla schiena da un cecchino nel marzo 2017, mentre comprava del cibo a Mosul. Da allora, ha sofferto per questa ferita, senza poter accedere a cure mediche adeguate. Ora é in cura nell’ospedale di MSF a Mosul est.
“Il conflitto a Mosul è ufficialmente finito da un anno, ma ancora molto deve essere fatto per migliorare l’accesso alle cure mediche” ha detto Nagarathnamdi MSF. “MSF chiede alle autorità nazionali e alla comunità internazionale di ricostruire con urgenza le infrastrutture sanitarie pubbliche, di garantire ai pazienti l’accesso a medicazioni a basso costo e di assicurare che le strutture mediche abbiano tutte le forniture di cui hanno bisogno.”
Le ripercussioni della guerra sono ancora devastanti. Aiutaci a continuare.
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