Petizione creata da:
S. B.
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Dal 2000 nel nostro paese e in Europa gli apicoltori hanno lanciato un pressante allarme sull?utilizzo di nuovi principi insetticidi di nuova e diversa veicolazione e di crescente impatto. Tale allarme, se si eccettua in parte quanto è avvenuto in Francia, è restato inascoltato. L?atteggiamento di gran parte del mondo istituzionale e, purtroppo, anche di parte di quello della ricerca, trovano un elemento comune nella difficoltà a voler prendere atto delle evidenze di campo:ciò che non è certificato da uno ?scienziato?, da una procedura ufficiale, da un ricercatore, da un pubblico ufficiale o, quantomeno, da un media non esiste o non si è verificato! Mentre nell?ambito del sistema di farmaco sorveglianza dei medicinali per la salute dell?uomo, anche la testimonianza di effetti collaterali debitamente riferita semplicemente da un farmacista, assume un certo e determinato rilievo di cui tenere debito conto, i fenomeni, le osservazioni e le coincidenze riportate dagli operatori in campo agricolo non trovano alcun ascolto o attenzione. Gli apicoltori denunciano enormi difficoltà: veterinari delle ASL che ?non hanno tempo? per una tempestiva indagine, ASL che non ?hanno fondi? per effettuare analisi chimiche, agenzie ambientali ?che non avviano indagini di sorta?, Carabinieri che si rifiutano di accogliere le denunce degli apicoltori. La totale mancanza di un adeguato sistema di monitoraggio nella fito-sorveglianza, che preveda la registrazione e lo studio dei possibili impatti negativi delle molecole chimiche e dei prodotti fitosanitari, dopo la loro autorizzazione, è fondata sulla voluta e ?programmata? sottovalutazione delle possibili evidenze di campo. Affermiamo con forza che l?impatto degli insetticidi è fra le principali novità che influenzano negativamente gli equilibri ambientali con drammatiche ripercussioni sulla vitalità delle api. Abbiamo più volte denunciato il fatto che i fenomeni si manifestano a seguito d?irrorazioni, di dispersioni di polveri o di utilizzo di sementi conciate e come gli effetti si verificano in modo ben più subdolo e prolungato nel tempo rispetto agli esiti provocati dall?uso dei tradizionali insetticidi. Spesso le intossicazioni dovute a dosi solo apparentemente subletali, provocano la comparsa di disfunzioni comportamentali, egualmente letali per la vita degli insetti, ma difficili da cogliere nel loro manifestarsi e nei rapporti di causa/effetto. I prodotti ?incriminati? sono gli insetticidi sistemici neurotossici utilizzati sia in nebulizzazione (Confidor della Bayer, e della Syngenta Actara? per esempio) ma soprattutto nel trattamento conciante delle sementi o del suolo (Cruiser della Syngenta, Gaucho e Poncho della Bayer, Régent della BASF ?). In questi giorni nel nord ovest impera la siccità e le operazioni di semina del mais sono iniziate intorno a Pasqua nei terreni più fertili di pianura. Quasi tutte le sementi di mais disponibili sul mercato sono oramai conciate (ricoperte da una polvere con un collante) con i nuovi insetticidi ?neonicotinoidi di seconda generazione?. Nella semina vengono disperse polveri sottili (PM10) di veleno insetticida. La rugiada del mattino, i fiori dei fruttiferi e dei prati primaverili, le gialle distese di tarassaco, sono contaminati con un impatto ambientale ?invisibile? ma non per questo meno pericoloso, poiché anche dosi infinitesimali di tali molecole uccidono tutti gli insetti con cui entrano in contatto, ed anche a chilometri di distanza dai campi di semina. Il rapporto di causa effetto è immediato ed evidente, fuor d?ogni dubbio: iniziano le semine e gran parte delle api di campo ubriacate non sanno più tornare alla loro famiglia. Quelle che riescono a rientrare in breve tempo muoiono trascinandosi con terribili spasmi convulsivi. Negli alveari restano solo la covata in allevamento e la casta delle giovani api (dedite alle cure di casa). Questi apiari non produrranno quindi più miele. fonte UNAPI
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