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  • LEGALIZZIAMO TRIESTE PER SALVARE L’ECONOMIA TRIESTINA!

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    LEGALIZZIAMO TRIESTE PER SALVARE L’ECONOMIA TRIESTINA!

    Essendo il Memorandum d’intesa di Londra del 5 ottobre del 1954 un PALESE caso di violazione della competenza a stipulare accordi internazionali, poiché è un trattato che riguarda la modificazione del territorio e pertanto è obbligatoria la previa autorizzazione alla ratifica secondo quanto dispone l’ARTICOLO 80 della COSTITUZIONE italiana, ma è stato stipulato senza né autorizzazione né ratifica del Parlamento e non essendo mai stato modificato il Trattato di Pace del 1947 e non potendo essere superato dal Trattato di Osimo, accordo bilaterale siglato nel 1975 tra Italia e Jugoslavia e ratificato nel 1977 e mai ratificato dai firmatari del Trattato di Parigi, lo status giuridico del Porto di Trieste è di extraterritorialità. QUELLO CHE SI POTREBBE CONCRETTAMENTE FARE IN QUELL’AREA SENZA VIOLARE LE LEGGI, essendo lo status giuridico attuale  del Porto di Trieste quello di un territorio indipendente, extra UE, sotto amministrazione italiana, volendo avere da subito una concreta e molto efficace risposta  di sviluppo economico, nonché una validissima risposta alla crisi finanziaria attuale, applicare DA SUBITO la legge 19/1991, senza alcun conflitto nemmeno  con lo Stato Italiano. L’ extraterritorialità del Porto di Trieste rende nulla la decisione del 12 aprile 1995 della Commissione Europea che poneva quale principale ostacolo alla concreta operatività del Centro off-shore di Trieste, il fatto che i vantaggi fiscali ad esso concessi sono incompatibili con l’art.92 del Trattato Comunitario, ossia con i principi comunitari di “aiuti di Stato”.  PERTANTO “DE IURE” il CENTRO OFF-SHORE DI TRIESTE è già FATTO ed ESISTENTE!

    Trieste: l'Off-shore

    La Commissione Europea il 12. 4 1995 ha autorizzato la realizzazione di un "Centro di servizi finanziari, assicurativi e di trading" la cui finalità è di favorire lo sviluppo della cooperazione economica e finanziaria in una logica di rafforzamento delle relazioni con i Paesi dell’Europa centrale e balcanica.

    Il Centro sarà localizzato nell’ambito del Porto franco di Trieste.

    Le società che opereranno nel Centro goderanno di particolari agevolazioni fiscali:

    -esclusione dall’IRPEG -assoggettamento ad una aliquota fissa per le imposte indirette sugli affari.


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