La sinistra che vogliamo: quale scuola?

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La sinistra che vogliamo: quale scuola?

La scuola italiana, di ogni ordine e grado è la fucina per la formazione dei cittadini del domani. E' indubbio che attualmente versa in gravi condizioni, a causa degli attacchi condotti verso tutta la pubblica amministrazione e la scuola in particolare. [...] Serve quindi un impegno profondo dello stato nel finanziare chi merita e metterlo in condizione di poter rendersi utile alla società. Gli attuali presalari (non so se si chiamano ancora così) o le attuali borse di studio sono irrisorie (negli anni '60 con una borsa di studio si poteva comprare un'utilitaria) e non permettono agli studenti bisognosi di poter proseguire gli studi che, in questi casi, dovrebbero essere a totale carico dello stato. Attualmente, invece, la scuola è piena di figli di chi ha la possibilità di permetterselo, e molti cervelli che potrebbero fare la differenza restano fuori dai percorsi formativi. Molti altri, invece, proseguono gli studi anche senza averne la capacità, ma affidandosi esclusivamente alle risorse economiche e "politiche" della propia famiglia di origine. In sostanza serve un ripensamento generale dell'attuale sistema scolastico, ma le direttive principali che si possono individuare sono riassumibili in questo modo: ? I programmi scolastici siano realmente condivisi secondo le reali esigenze della società, sia in termini culturali, sia in termini di conoscenze tecnico-scientifiche. ? Siano previsti percorsi di formazione civica con l'allargamento delle possibilità di partecipazione democratica che a distanza di più di trenta anni, andrebbero profondamente rivisti, alla luce delle attuali esigenze e delle attuali evoluzioni dei meccanismi democratici. In sostanza si dia reale potere a studenti, famiglie, insegnanti, lavoratori della scuola di decidere le politiche di gestione della scuola. ? Si modifichi l'inquadramento occupazionale degli insegnanti. Si richiedano le 36 ore settimanali di impegno (suddivise in 18 ore di insegnamento e in 18 ore per programmazioni, verifiche, collegi ed altro), così come avviene per tutti gli altri lavoratori della pubblica amministrazione, ma in cambio si dia dignità al loro salario, raddoppiandolo per le posizioni di partenza e costruendo percorsi di avanzamento, mutuandoli dai modelli introdotti in sanità (customer care, aggiornamenti, specializzazioni, professionalizzazioni). ? Si realizzi un reale collegamento fra scuola e mondo produttivo e sociale (sanità, servizi, ...ecc,), prevedendo la possibilità di ingresso nelle realtà scolastiche delle stesse realtà produttive, in modo da offrire la possibilità di promozione delle esigenze formative. Tale ingresso potrebbe essere realizzato con l'offrire al mondo produttivo e sociale alcune ore di insegnamento da attuarsi con tecnici designati da tali realtà, con costi a carico dello stato. I discenti potrebbero frequentarli a seconda degli interessi e delle motivazioni. ? Si istituiscano fondi di sostegno per gli alunni bisognosi e meritevoli. ? Si assuma a carico dello stato la spesa per la frequenza della scuola dell'obbligo. ? Si investa in tecnologie che mettano la scuola al passo con i tempi (informatica, laboratori, attrezzature.....). ? Si istituisca la possibilità di un progetto simile all'Erasmus anche per gli studenti liceali. ? Si lasci agli enti privati la possibilità di istituire scuole, ma lo stato eviti, finanziandole, di dargli riconoscimento giuridico statale. ? Si richieda alla scuola proposte di innovazione per la stessa società. In definitiva, l'attuazione attenta e completa dell'art 33, 34, 35, 36 e 46 della Costituzione sembra essere la soluzione migliore per la risoluzione dei mali che affliggono la scuola italiana.

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La sinistra che vogliamo: quale scuola? 28/11/2007 | firmiamo.it

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