L'Ici della Chiesa per i poveri del mondo

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L'Ici della Chiesa per i poveri del mondo

 

Ciò che risparmia la Chiesa sull'Ici sia distribuito ai poveri del mondo, ache italiani.

Interessante annotare che, a seguito di molte proteste, tra cui anche le ripetute petizioni in giro su face book: http://www.facebook.com/#!/pages/PETIZIONE-MANOVRA-FINANZIARIA-LA-CHIESA-DEVE-PAGARE/251014558253467 e spedite anche via e mail  (Il sito di Micromega avrebbe in tal senso  già raccolto ottantamila firme in sole due giorni per la petizione che prevede il pagamento Ici degli enti religiosi, quando gli edifici sono adibiti ad attività commerciali, sportive, sanitarie e turistiche, didattiche-ricreative e alberghiere.  In tal senso, rendendo evidentemente pubblica la voce della Chiesa, il Cardinale Bagnasco parrebbe rendersi disponibile al dialogo per venire incontro al Governo italiano.

Ha un precedente storico in favore dell’Italia nelle parole non esplicite ma nascoste di Napoleone III il 10 gennaio del 1859: « Il nostro paese, piccolo per territorio, acquistò credito nei Consigli d'Europa perché grande per le idee che rappresenta, per le simpatie che esso ispira. Questa condizione non è scevra di pericoli, giacché, nel mentre rispettiamo i trattati, non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d'Italia si leva verso di noi! » parlando delle sorti dell’Italia, che voleva divenire unita e liberarsi dal giogo austriaco, anche a merito, sembra, delle grazie della Contessa di Castiglione. Allo stesso modo, in favore dell’Italia, “il piccolo paese della Chiesa in terra”, attraverso il Cardinale Angelo Bagnasco, ha trovato parole non esplicite, ma di apertura di dialogo dal convegno dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti),  svoltassi a Genova, sembrando far intendere che la Chiesa di Roma sarebbe disponibile  ad aiutare l’Italia e gli italiani, oggi, in questo momento di crisi economica, rivedendo gli accordi che la esentano dal pagamento dell'Ici in luoghi appartenenti ad enti o autorità religiose anche se in alcuni casi, destinati ad attività commerciali: «Come è noto - ha detto Bagnasco - la legge prevede un particolare riconoscimento e considerazione del valore sociale delle attività degli enti no profit, tra cui la Chiesa cattolica, e quindi anche di quegli ambienti che vengono utilizzati per queste specifiche finalità di carattere sociale, culturale, educativo. Ha voluto specificare che- laddove si verificasse qualche inadempienza, si auspica che ci sia l'accertamento e la conseguente sanzione, come è giusto per tutti. Per quanto riguarda eventuali punti della legge che avessero bisogno di qualche puntualizzazione o precisazione non ci sono pregiudiziali da parte nostra, per poter fare queste precisazioni nelle sedi opportune. La giustizia non ha tempo né luoghi, quindi va bene in qualunque momento. Se c'è qualche punto che deve essere precisato - ha poi concluso - si precisi». Forse anche nella convinzione che il Governo italiano non voglia commettere, nei confronti della Chiesa, un atto simile a quello della famosa “Breccia di Porta Pia”, facendo breccia nei decennali diritti della Chiesa stessa ed infliggendo, insomma, un’altra spina nel fianco alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana, che già fatica a restare in piedi in questo mondo in cui la divinità non sembra più trovare posto. Intanto però la questione si dibatte in Parlamento, dove venti deputati del Pd hanno presentato una mozione con la proposta di far pagare al Vaticano almeno il 30% dell'Ici che gli spetterebbe di versare, mentre invece non sono d’accordo, definendola "iniqua tassazione della solidarietà" i cattolici del Terzo Polo, decisi a difendere il diritto della Chiesa di non pagare l'Ici. Arriva anche da Futuro e Libertà una proposta, e cioè di ricercare una soluzione attraverso una commissione Stato-Chiesa. Occorrerebbe non dimenticare che, quando S. Francesco D’Assisi si presentò davanti ad Innocenzo II, a piedi scalzi, venne, da prima, mandato via. Ma il Papa, che era uomo intelligente, lo fece richiamare, rendendosi conto del fatto che la povera veste di Francesco avrebbe potuto restituire alla Chiesa in terra dell’epoca quella dignità che tutti gli orpelli e le eleganti vesti degli abiti ecclesiastici non erano stati capaci di conservarle. Anche Madre Teresa di Calcutta è stata  ascoltata dai potenti della terra, pur se con le sue povere vesti, vestita dell’ardore di un Credo autentico che brillava come un fuoco anche alla luce del sole, chiedeva per i poveri, per gli umili, per i diseredati, per i malati e per i morenti. Noi, invece, come al solito, chiediamo per possedere qualcosa in più. Chiediamo dunque alla Chiesa che paghi l’Ici per noi? Non sarebbe più giusto chiederle di prendere il denaro risparmiato sull’ICI e dare da bere ai bambini assetati del mondo e dare da mangiare ai bambini del mondo che muoiono di fame? Perché nessuno si è mai scandalizzato del fatto che ciò non accada? Facciamo dunque una petizione perché il denaro risparmiato dalla Chiesa sull’Ici si trasformi in un aiuto per chi, nel mondo, ha davvero bisogno. Fuori dell’Italia, ma anche nell’Italia stessa. Mi piace di concludere con le parole “cherigmatiche” di Matteo 6,25-34, a proposito delle :Le preoccupazioni
25 «Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? 26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? 27 E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? 28 E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; 29 eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. 30 Ora se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? 31 Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" 32 Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. 33 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. 34 Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.

 

Bianca Fasano

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L'Ici della Chiesa per i poveri del mondo 10/12/2011 | firmiamo.it

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