
Inserimento legge concorrenza sleale
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Premesso che:
Un attività commerciale è l'investimento che un singolo cittadino effettua con i proprio mezzi finanziari, mettendo a rischio un capitale proprio, senza avere alcun diritto ad un risarcimento o un sussidio in caso di fallimento, non ha diritto a nessuna liquidazione a fine rapporto , non percepisce una pensione in base al fatturato dichiarato negli ultimi anni di attività, non gli vengono riconosciute ferie, festivi, notturni, malattie, quindi è da considerare a proprio rischio il progresso o il fallimento della propria azienda in base alle proprie scelte di:
individuazione della zona, scelta merceologica, e l' importanza del capitale investito.
Considerando che:
L' imprenditore che effettua un investimento iniziale anticipando un capitale da ammortizzare nel medio lungo periodo in base
all' importanza del capitale investito, e rinunciando ad una parte del proprio guadagno per il recupero del capitale, oltre al rischio normale commerciale non può accettare anche un rischio che sia esterno alle proprie capacità lavorative e professionali, e determinare il fallimento della propria attività commerciale per colpa di un altra attività che magari visto il successo della prima, decide di aprire una sede nelle immediate vicinanze, magari investendo una cifra inferiore, e avendo la possibilità di effettuare prezzi nettamente inferiori grazie al poco capitale investito,
la mancanza di questa tutela determina una insicurezza
nell' investimento a medio lungo termine, quindi notiamo a continue aperture di piccoli negozi, con piccoli investimenti, e senza personale, questo causa all'insicurezza e alla mancanza di tranquillità futura nello svolgimento della propria azienda.
Si è costatato che:
dopo questa liberalizzazione commerciale i punti che dovevano essere a favore dell' occupazione giovanile, e della concorrenza commerciale, è diventata la piaga e la colpa principale dei fallimenti continui e dell' impoverimento della classe commerciale, e hai continui suicidi per la perdita della propria azienda, non si è avuto nessun miglioramento sull'occupazione, e la concorrenza ha determinato nei settori merceologici, l'inserimento di prodotti di bassissima qualità, l' evasione fiscale, servizi scadenti, drastica riduzione di personale, riduzione del capitale investito, forte aumento delle chiusure, e drastica diminuzione delle nuove aperture, con una percentuale pari al 90% di quelle che restano aperte per almeno 2 anni.
aumento delle ore di lavoro, rinunciando per far fronte alla concorrenza, a ferie, festività, pausa pranzo, cure personali, gestione dei propri impegni familiari,con gravi conseguenze sullo stato psicofisico, aumento delle patologie depressive,
Chiediamo una nuova legge che preveda:
Licenze comunali a numero chiuso in base al settore merceologico, al numero degli abitanti del comune interessato, e la distanza tra le attività commerciali, onde evitare affluenza di un settore in certe zone, e la mancanza totale in altre, distribuendo in modo equo i settori merceologici sul territorio.
Requisiti per i settori merceologici scelti, con un minimo di praticantato minimo di 3 anni oltre al conseguimento di corso statale con obbligo di frequenza per acquisire le capacità legali e commerciali.
Aumento delle pene pecuniarie per :
i danni arrecati al cliente finale, per sofisticazioni, o vendita di prodotti non conformi alle leggi della comunità Europea,
evasione fiscale,
mancati versamenti dei tributi, statali e comunali,
Inserimento del reato di CONCORRENZA SLEALE
Se il titolare di un azienda commerciale viene a conoscenza di un suo concorrente che pratica prezzi nettamente inferiori causa: Evasione Fiscale, Merci di dubbia provenienza, non rispetto delle regole sanitarie, mancati tributi, o altre pratiche illecite che compromettono la salute pubblica, e il danno economico allo stato, o altre forme illeciti punite dalla legge Italiana,
può denunciare il commerciate sleale e costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni ricevuti.
inserimento del concetto di valorizzazione della licenza commerciale,
il commerciante a fine rapporto lavorativo può vendere la propria licenza a titolo di liquidazione fine carriera commerciale, valutando la propria licenza in base al fatturato effettuato negli ultimi anni, rinunciando alla pensione statale, oppure consegnando la licenza alla camera di commercio in modalità libera, mettendo all'asta la licenza e riconoscendo al commerciante i diritti pensionistici.
Queste piccole regole incentivano:
A chi decide di intraprendere un attività commerciale ad investire, assumere, impegnarsi per dare una valutazione alla propria azienda, a non evadere, a non penalizzare servizi e qualità dei prodotti, impossibilità di fare frode in commercio.
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