Gestione Colaninno fabbrica Moto Guzzi

Petizione creata da:

nicola mariani e diretta a Scopri di più

Firme 0

Obiettivo 15000

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  • Franz Bossl ha firmato la petizione 16 giorni fa
  • Fabrizio Branchesi ha firmato la petizione 16 giorni fa

Gestione Colaninno fabbrica Moto Guzzi

La presente petizione viene creata per esprimere un malcontento che serpeggia sempre maggiormente tra le fila degli appassionati della Moto Guzzi, celebre marchio italiano di motociclette.
Da qualche anno la gestione è in mano al Gruppo Piaggio, di cui si contestano vivamente le scelte aziendali e di marketing.
Moto Guzzi è LA STORIA DELLA MOTOCICLETTA, ITALIANA E MONDIALE.
Dalla storica fabbrica di Mandello sono uscite innovazioni senza precedenti per le due ruote, su tutti i fronti: motori innovativi declinati in tutti i frazionamenti, telai avveneristici, studi aerodinamici, standard di affidabilità superiori.
Il mondo delle competizioni ha visto la Moto Guzzi sempre protagonista per almeno 40 anni consecutivi.
L'ultimo periodo di crisi della fabbrica è stato fronteggiato nel corso dello scorso decennio con una gamma di modelli riusciti e ben progettati: Norge,V11, Breva, Stelvio, Griso, gamma supportata da motori unici e trasmissioni ai massimi livelli (CARC), in grado di competere coi marchi più blasonati della concorrenza.
La gestione Piaggio appariva come una boccata d'ossigeno, dopo aver visto il brillante risultato dei progetti V7 e California: la prima, una bella e curata entry level e la seconda, un' italiana in grado di primeggiare con regine del settore custom, da sempre prerogativa americana.
Tuttavia, il resto della gamma ha visto col passare del tempo una nemmeno troppo nascosta INTERRUZIONE DELLO SVILUPPO..
Sono stati messi in pensione anticipata i modelli Breva, sia 750 che 1200; la Bellagio 940; la Griso, sia 850 che 1100 che 1200 8V.
Nessun aggiornamento è stato fatto per le ormai vetuste Stelvio 1200 e Norge1200, neppure collocate allo stand Guzzi dell'esposizione Internazionale di Milano Eicma 2015.
Tutto questo sacrificato in favore della già citata California 1400, che con astuti espedienti viene realizzata in molteplici versioni sulla stessa base per aumentare il numero di modelli a listino ed in favore della V7 (anche qui 3 modelli identici nella base) che seppure monti il motore col peggiore rapporto cavalli/cilindrata di tutto il segmento e telaio + trasmissione tecnologicamente vecchi di quasi quaranta anni, tuttavia ha una personalità e uno stile che le hanno regalato fino ad ora insperati successi di vendita.
Apprendiamo dal salone internazionale di Milano l'entrata in produzione di due "nuove" motociclette -V9 Roamer e Bobber- che montano un motore 850cc. con valori di potenza da fondoclassifica (55 cavalli) se paragonati alla produzione già dismessa di pari cilindrata (Griso 850) con oltre 20 cavalli in più.
Peraltro le due "nuove" moto non soddisfano la nutrita clientela di appassionati SPORTIVI del marchio, che aspettano da anni qualcosa di nuovo sul fronte naked o modern classic, settori in cui la concorrenza ha compiuto, invece, passi ENORMI.
La scelta imprenditoriale di relegare il marchio -che ha vinto più gare in assoluto al mondo ed ha spesso alzato l'asticella della qualità produttiva in campo motociclistico- a costruttore di motociclette telaisticamente, motoristicamente e per componenstistica MEDIOCRI non può soddisfare chi nutre passione per la casa di Mandello da lustri.
Ciò specialmente se si considera il fatto che in quanto assorbita nel gruppo Piaggio ci sarebbe il know-how per costruire ben altro, e magari con la scelta, nemmeno troppo coraggiosa, di affiancare agli storici motori bicilindrici a V frontemarcia -magari alleggeriti e aggiornati PER DAVVERO- qualche modello con frazionamento differente.
Ma v'è di più.
Moto Guzzi oltre che un marchio di moto è l'essenza stessa della moto, arrivata fino a noi attraverso quasi 100 (e dicasi:cento) anni di storia.
Appare decisamente insufficiente lo stato in cui versano i simboli di tale storia, vale a dire il museo Moto Guzzi e la annessa fabbrica. Un' area da riqualificare completamente a partire dalla gamma moto all'interno del Museo, incompleta e per alcuni modelli storici anche con restauro errato; la mitica galleria del vento, dismessa e abbandonata; gli edifici stessi dell'area, fatiscenti e chiusi.
Tutto questo è inaccettabile: occorre un progetto che preveda l'apertura quotidiana di una rivendita di merchandising all'altezza del marchio per qualità e quantità, la previsione di un centro prove per consentire ai clienti di provare tutta la gamma, la realizzazione di un area dedicata e pensata per chi ha una guzzi (ristoro, bar, club house); la realizzazione di uno spazio in concessione GRATUITO per consentire ai volenterosi preparatori e customizzatori (Barbacane, Millepercento, Radical Guzzi e molti altri) che ne facciano richiesta di esporre le proprie moto.
Il Club ufficiale Guzzi che lo scorso anno è stato inventato (THE CLAN) appare insufficiente e poco seguito -fra l'altro dal nome inglese che cozza con l'talianità del marchio- con la sola previsione di qualche sconto e poco altro.
In simile situazione si radica il convincimento che moltissimi Guzzisti stiano attendendo la nascita di un vero modello di successo... ma non si può che constatare che le fila si assottigliano passando alla concorrenza, che offre loro prodotti più in linea coi loro desideri.
Nel segmento appare appena il caso di citare la modern classic 2013 di Hiwata, quella bavarese 2014 e la bellissima gamma inglese 2015.
Sembrerebbe che le scelte produttive siano state dettate dalla non condivisa regola per cui a Piaggio sia stato affidato tutto il settore scooter, a Aprilia tutto il settore Naked/Sport e a Guzzi il settore Classic/Cruiser.
Questa scelta lascia scoperta una fetta estesa di appassionati, che a nostro parere andrebbe allettata con prodotti di segmento e fattura diversi, nello spirito del marchio che se da un lato della medaglia è sempre stato votato a comodità, robustezza e affidabilità, dall'altro lato è fatto da sempre fatto di moto in tutti i segmenti (Maxienduro, Custom, Naked, Classic) con prestazioni e tecnologia d'avanguardia (si pensi ai modelli LeMans, Moto Guzzi MGS, Moto Guzzi Griso 8V).

Lo spirito di questa petizione è costruttivo e vuole essere un segnale per indirizzare le dirigenze della divisione Moto Guzzi verso un prodotto più in linea coi desideri della Sua clientela.

....e mettetevi il cuore in pace, una Aprilia non la compreremo mai, a meno che non abbia lo stemma Moto Guzzi sul serbatio. Che per inciso è costituito da AQUILA e NOME, ORO SU FONDO ROSSO, nel caso lo aveste, come effettivamente lo avete, scordato.

L'obiettivo firme è quindicimila. E' alto, forse irraggiungibile. Ma è l'unico che può consentire d'esser ascoltati: invito pertanto a chi fosse d'accordo con le considerazioni suesposte a sottoscrivere la petizione.
Grazie
N. Mariani




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Gestione Colaninno fabbrica Moto Guzzi 20/11/2015 | firmiamo.it

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