Petizione creata da:
Formazione Libera e diretta a Scopri di più
Firme 0
Obiettivo 5000
Spettabile
Ministero della Giustizia
L’ idea di questa petizione nasce dal desiderio di rendere noto il reale pensiero di alcuni Ingegneri italiani e la seguente raccolta firme è frutto di attente valutazioni sull’opportunità di rendere obbligatoria la formazione dell’ingegnere, alla luce dell’approvazione, da parte del CNI (Consiglio Nazionale Ingegneri), del documento sulla Formazione Obbligatoria.
Come molto spesso accade le scelte che condizionano la società vengono prese ai vertici di qualsivoglia organismo o istituzione, senza tener conto del reale pensiero della cosiddetta “base”, ossia tutti coloro che costituiscono di fatto e danno corpo a tali istituzioni.
Coloro che sottoscrivono questa petizione vogliono rappresentare una voce, seppur isolata, che esce dal ‘coro’, e che, senza timore, cerca di esprimere il proprio pensiero, senza con ciò voler imporre la propria opinione.
Vogliamo che la formazione resti libera, svincolata; e sapete perché?
Perché noi ingegneri, forse ancor più di altre figure professionali, la facciamo ogni giorno, sia attraverso corsi organizzati dagli Ordini provinciali, sia attraverso libri, testi ed attraverso la pratica ed il naturale tirocinio sul “campo”.
L'ingegnere è per definizione colui che ha il desiderio di sapere, di conoscere quindi di formarsi!
Abbiamo colleghi che da una vita fanno “cantiere”, “laboratorio”; colleghi con percorso universitario da “ingegnere chimico” che nel tempo sono diventati massimi esperti di ingegneria sismica, solo e soltanto aprendo un “semplice” libro. Dato il problema lo dobbiamo risolvere: non è questo il nostro compito? Lo affrontiamo, lo valutiamo e lo esaminiamo, dopodiché, con studio ed applicazione, lo risolviamo.
L’ingegnere si forma per necessità, e non perché ‘obbligato’, si forma per passione, per devozione al lavoro ed alla ricerca delle soluzioni ai problemi. La passione è proprio ciò che lega la scienza e lo studio di tanti anni alla pratica di ogni giorno.
Se la formazione, così come pare, venisse resa obbligatoria, verrebbero meno passione ed impegno nel farla, proprio perché costretta o perché demandata ad enti che spesso utilizzano come docenti figure con minor conoscenza ed esperienza degli allievi che dovrebbero formare o che sono più interessati a pubblicizzare prodotti o servizi piuttosto che a insegnare qualcosa di utile professionalmente. Si rischierebbe che l’offerta formativa fosse valutata non in base ai contenuti, ma in base ai “crediti”, acquisibili più o meno facilmente.
Siamo in un periodo difficile, dove il lavoro è sempre meno e la crisi ancora non lascia la presa ed in cui spesso e soprattutto i giovani non riescono nemmeno a tirar fuori uno stipendio degno del nome; francamente pensiamo che non sia opportuno porre ulteriori obblighi ed aumentare le spese per frequentare corsi di formazione, magari organizzati da agenzie formative che, sicuramente, non sono in grado di abbattere i costi quanto stanno facendo egregiamente i vari Ordini provinciali.
A tale proposito, si evidenzia che gli Ordini provinciali di tutta Italia, la formazione, l’hanno sempre fatta e la faranno anche in futuro, garantendo massima competenza e professionalità dei docenti, con costi contenuti se non addirittura nulli.
Rischiamo che l’introduzione di una Formazione Obbligatoria porti solo ad un’estrema dispersione di energie, ponendo ulteriori vincoli alla nostra professione dell’ ingegnere, a scapito della committenza in termini economici e qualitativi, effetto sicuramente contrario alla filosofia in cui è nata la riforma delle professioni.
Vogliamo quindi una FORMAZIONE LIBERA, certificata dall’Ordine di appartenenza; una formazione fatta con criterio, con professionalità, applicando la passione per la professione alla tecnica ed all’esercizio mentale.
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