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Il Fondo Globale contro AIDS, TB e Malaria (GFATM) è stato lanciato nel corso del G8 di Genova, nel 2001, ed istituito nel 2002. E’ il principale strumento finanziario che la comunità internazionale si è data per combattere le tre malattie, il cui impatto è particolarmente devastante in Africa. Ha uno statuto innovativo, centrato sull’idea di partenariato fra governi, società civile, imprese, comunità delle persone colpite dalle malattie. Il contributo finanziario maggiore al GFATM proviene dai paesi del G8. E’ soprattutto grazie al GFATM che – a partire dal 2004 – l’accesso alle terapie anti-retrovirali contro l’AIDS non è più un privilegio degli abitanti dei paesi ricchi, ma inizia a diventare un diritto per tutti, anche per le persone più vulnerabili dei paesi a basso reddito, in particolare in Africa, dove si concentrano i due terzi delle persone colpite dal virus HIV. Negli ultimi 6 anni, il GFATM ha messo a disposizione dei governi di tutto il mondo un volume di fondi che è stato decisivo per il successo dei programmi di lotta contro l’AIDS: l’epidemia è stata arrestata, in molti paesi ha iniziato a retrocedere, e milioni di persone sono state salvate, in particolare tanti genitori condannati prima a morire e a lasciare dietro di sé un numero spaventoso di orfani. Secondo l’ultimo rapporto rilasciato da OMS, UNAIDS e UNICEF avevano accesso alla terapia nel 2008 il 42% dei circa 9,5 milioni degli aventi bisogno nei paesi a basso e medio reddito (a fronte di un 3% nel 2003) e il 45% delle donne sieropositive in gravidanza ha ricevuto la terapia antiretrovirale, per prevenire la trasmissione dell’HIV da madre a figlio. Il numero di bambini sotto i 15 anni di età, che ha ricevuto il trattamento è cresciuto da circa 197.000 nel 2007 a 276.000 nel 2008, il 38% di coloro che ne avevano bisogno. Il maggiore accesso alla terapia ART negli ultimi cinque anni ha contribuito alla riduzione del 10% dei decessi. E’ per questi motivi che il Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon, ha definito il GFATM la più significativa storia di successo nella salvaguardia della salute (con una stima delle vite finora salvate che si avvicina ai 6 mlioni), e del perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio,- E’ tuttavia prematuro cantare vittoria. In termini di accesso ai servizi non è ancora stata superata la soglia del 50%, ed ogni ulteriore passo in avanti dovrà misurarsi con le più importanti criticità emerse nei primi 5 anni, e rilevate pressoché in tutte le valutazioni: - bassi tassi di aderenza alla terapia (in 13 paesi dell’Africa sub-sahariana è intorno al 60%) - debolezza e inadeguatezza dei sistemi sanitari nazionali - persistenza di ostacoli di natura economica, sociale, culturale e di genere, che impediscono alle fasce sociali vulnerabili l’accesso a prevenzione, trattamento, cura e supporto. Per affrontare queste criticità, senza rinunciare ai targets dell’Accesso Universale ai servizi, alla comunità internazionale è oggi richiesto non solo di mantenere ma addirittura di aumentare il proprio contributo finanziario all’azione globale conto l’AIDS. I donatori dovranno, quindi, prima di tutto mantenere gli impegni presi in sede Nazioni Unite e G8; i Paesi beneficiari dovranno rispettare l’impegno assunto con la Dichiarazione di Abuja nel 2001 di destinare almeno il 15% dei propri budget annuali al miglioramento del settore sanitario. Eventuali battute d’arresto nel flusso dei finanziamenti verso il GFATM ed altri programmi ed agenzie rischiano di avere effetti devastanti, alcuni dei quali si sono già manifestati localmente, quali la diminuita disponibilità e addirittura la totale mancanza (rottura di stock) di farmaci antiretrovirali, con effetti pesanti sulla possibilità per i pazienti di seguire la terapia in maniera continuativa e il conseguente rischio di aumento di resistenze ai farmaci. Vi sarebbero maggiori costi da sostenere per i pazienti che, a causa di queste resistenze, dovrebbero passare ad altri farmaci fino a 5-10 volte più costosi, nella maggioranza dei Paesi a reddito medio-basso. A causa del maggior numero di pazienti bisognosi di cure e dell’accresciuta mortalità delle persone colpite dall’HIV, il quadro dell’epidemia si modificherebbe, con il rischio di tornare alla situazione dei primi anni 2000, quando l’accesso alla terapia antiretrovirale era riservata a pochi fortunati. Per questi motivi la società civile internazionale – e tutte le agenzie che si occupano nel mondo di lotta contro l’AIDS – hanno fissato un obiettivo di 20 miliardi per il rifinanziamento del GFATM nel triennio 2011-2013. Per questi motivi, la società civile italiana chiede al nostro Governo idi passare dagli attuali 130 milioni di Euro all’anno a 198 milioni Euro all’anno, con un aumento significativo rispetto alle quote versate in passato. Tavolo Africa della Regione Toscana – Gruppo di Lavoro HIV/AIDS NOTA: Parti del presente documento sono estratte da “L’AIDS è ancora un’emergenza globale?”, Osservatorio Italiano per l’Azione Globale contro l’AIDS.
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