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I partecipanti alla conferenza internazionale sulla pace nel Caucaso, ispirati dall’esperienza positiva di convivenza degli studenti di Rondine Cittadella della Pace e sulla base del documento da loro elaborato, si impegnano a valorizzare le loro comuni radici storiche e culturali, rafforzando i grandi valori ed i caratteri che li accomunano, nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e dei popoli. La pace è il bene comune cui aspirano tutti i popoli del Caucaso. Essa si costruisce attraverso la cooperazione, il rispetto delle identità e l’interculturalità. Per il raggiungimento di questo fine si indicano i seguenti punti programmatici che si ritengono fondamentali al fine di superare i conflitti: 1.Sostenere movimenti di opinione nel Caucaso e nel mondo che spingano i governi a costituire un tavolo permanente tra le parti coinvolte per la pacifica soluzione delle controversie politiche, economiche e sociali. 2.Impegnare tutte le parti coinvolte nei conflitti della regione a riportare ogni contrasto all’interno del tavolo di confronto con la finalità di risolvere i conflitti senza il ricorso alla forza. 3.Creare le condizioni perché il tavolo permanente costituisca il luogo idoneo ad accomunare tutti gli sforzi per perseguire la crescita umana, culturale, economica e politica della regione nella auspicata prospettiva di un graduale e coordinato disarmo dell’area. 4.Ripristinare lo status sociale ed i diritti di tutte le persone che hanno sofferto per i conflitti nell’area, incluso il diritto al ritorno di chiunque, in seguito agli eventi bellici, abbia dovuto abbandonare la propria casa, garantendo la sicurezza di tutti sulla base del dialogo e di ogni altra misura pacifica. 5.Creare le condizioni che facilitino la cooperazione tra imprese dei vari territori caucasici, come avvio della costruzione di uno spazio economico comune e di libero scambio, ai fini dell’integrazione economica e della libera circolazione di persone, capitali, merci e servizi, nel rispetto e nella valorizzazione delle risorse ambientali. 6.Facilitare l’intervento di imprese internazionali, a partire da quelle europee, che intendano investire nell’economia caucasica, e prevedere un piano di incentivi finanziari tesi a promuovere lo sviluppo delle capacità imprenditoriali locali ed il progresso economico e sociale dell’area. 7.Incoraggiare la comune ricerca scientifica, la cooperazione culturale e l’istruzione per sviluppare il dialogo e la tolleranza necessari al superamento delle difficoltà e dei pregiudizi legati alla non conoscenza reciproca. 8.Promuovere iniziative di formazione e progetti interculturali comuni che comprendano scuole plurilingue e scuole estive, anche internazionali, che abbiano curricula concordati volti a facilitare la conoscenza reciproca, accettare e tutelare le diversità culturali e linguistiche. 9.Sviluppare iniziative universitarie sia per organizzare scambi di docenti e di studenti tra gli atenei della regione, sia per inviare studenti delle varie zone del Caucaso a studiare nelle università estere, sia per istituire corsi universitari di studi e di ricerca sulla pace e sulla risoluzione dei conflitti. 10.Finanziare e promuovere emittenti radio-televisive e reti di comunicazione di massa pluraliste plurilingue, pluriculturali e transfrontaliere. 11.Organizzare, quali strumenti di aggregazione, manifestazioni sportive comuni sull’esempio dei giochi del mediterraneo. 12.Promuovere iniziative culturali – i “giorni del Caucaso” – con eventi e festival (film, teatro, folklore e arte, letteratura, etnografia, archeologia) che facilitino la conoscenza e sottolineino la comune matrice culturale della regione nel rispetto delle peculiarità di ciascuna etnia. 13.Trasferire l’esperienza degli studenti di Rondine in una rete di organizzazioni non governative nel Caucaso capace di promuovere un forum dei giovani di tutte le genti della regione anche grazie alla creazione di un sito web che faciliti lo scambio di informazioni accessibile nelle lingue della regione e in grado di fornire informazioni trasparenti sui problemi della regione senza condizionamenti politici. 14.Contribuire allo sviluppo del dialogo interreligioso per promuovere la pace in nome della fratellanza universale.
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