Disarmo mondiale

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alessandro vaccari e diretta a Scopri di più

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  • Elisabetta Prati ha firmato la petizione 30 giorni fa
  • Jakob Jugovic ha firmato la petizione 5 giorni fa

Disarmo mondiale

Dopo almeno 10.000 anni di civilità e religione, l'uomo non ha saputo creare nessun paradiso sulla Terra, ma al contrario sono tutt'ora in corso innumerevoli guerre. Respingiamo ogni politica a favore della guerra e chiediamo il disarmo mondiale di tutti i popoli e le nazioni. Si prospetta un disegno di pace perpetua sottoscritto da tutte le Nazioni della Terra, le quali si impegneranno a concluedere ogni conflitto bellico senza alcuna proroga aggiuntiva. Le armi andranno tutte demolite e il materiale recuperato per attività di impegno civile. Distruggere per poi ricostruire rincarando continuamente la spesa è una contraddizione ormai palese alla luce dei fatti. Sarebbe certo impossibile negare anche solo la ricerca nella tecnologia bellica, questo infatti non è possibile e non sarebbe nemmeno logico, ma limitare i danni materiali ad esseri umani, luoghi e prodotti è un obbiettivo che si può raggiungere solo evitando qualunque tipo di compromesso. Anche il Presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama di recente ha detto che si impegnerà per togliere dal mercato le armi da assalto, ma questo discorso è inutile. Non ha alcun senso limitare il problema se non si pensa di risolverlo interamente. Solo un trattato di pace universale, affiancato dal disarmo mondiale può garantire queste condizioni. Chiediamo quindi un summit mondiale per affrontare e risolvere definitivamente il problema. Certi che questo non è la volontà di eliminare la violenza dall'essere umano, ma solo il metodo per evitare i danni, rammentiamo che le nostre azioni sono espressione di un'energia a cui noi stessi è data la facoltà di plasmare in forza benevola o violenza distruttrice. Parlare, pensare, costruire, realizzare sono piani dell'agire umano che promuoveranno nel mondo una forza benevola duratura tanto quanto il principio d'ispirazione saprà essere chiaro e senza contraddizioni. A noi è dato un potere limitato di agire nel mondo, ma noi stessi siamo la nostra realtà. Chi vuole la pace sa come comportarsi e cosa volere attorno a sé, ormai è inutile giustificarsi. Guerra però è anche vivere nella società, nel consumismo, nel lavoro, nella fede, nella famiglia, nella scuola. Passare dallo slogan alla pratica diretta individuale è la vera necessità, perché il mercato non è solo compravendita di beni materiali, ma lo è sopratutto di idee e valori. Se abbiamo imparato a vendere e non più solo a regalare siamo responsabili della nevrosi di cercare allo stesso tempo valori contrastanti. Se la pace è unione, il mercato è disgregazione. Oggi si divulga un'enorme falsità nel voler sostituire le parole lavoro e produzione, così come tutto è diventato virtuale e non più reale, materiale, chiaro, disponibile, realmente accaduto, certo... e così via. Se viviamo nella menzogna, dobbiamo anche cominciare a sentire in noi il peso di sentire che la nostra volontà non è poi mai nemmeno soddisfatta, poiché tutto è sempre un poi, mah, mai, vedremo... Insegniamo ai più giovani a disilludersi e ai più vecchi a morire nel dolore, nonostante 10.000 anni di civilità, così come di religioni e di ricerca scientifica. Tutto è accudire, negare, illudere e poi distruggere ancora.  Avendo noi imparato a dominare sostanzialmente il potere dell'energia atomica, non abbiamo più bisogno di estendere l'esperimento. Sappiamo di questo argomento anche troppo. Sappiamo che un poliziotto se ha un'arma con sé prima o poi la estrarrà, non c'è alcun dubbio, così come creare un mercato "libero" alla portata di tutti avrebbe potuto, con il commercio delle armi, dare orgini a massacri come quello di Columbine o di altri più recenti. Simuliamo così insomma la realtà, ma non sfruttiamo mai la simulazione nella realtà. Oggi il campo dell'informatica è ad un passo dal creare una coscienza umana artificiale. Perché allora non simulare le nostre guerre (ricordiamo: cercare di eliminare la violenza non renderà mai l'uomo santo né buono, al contrario forse lo renderà solo più incattivito) ai computers, evitando le stragi reali di innocenti e la devastazione delle città e di quello che va semplicemente migliorato?

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Disarmo mondiale 01/03/2013 | firmiamo.it

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