Diritti opportunità e democrazia all'università di Catania

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Chiara Maria Pulvirenti e diretta a Scopri di più

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Diritti opportunità e democrazia all'università di Catania

Alla cortese attenzione

del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Catania,

dei componenti del Senato Accademico,

dei componenti del Consiglio di Amministrazione,

dei Presidi di Facoltà,

dei Direttori di dipartimento

loro sedi

 

Magnifico Rettore, chiarissimi professori,

I tagli al finanziamento ordinario, il blocco del turn-over, la soppressione di gran parte delle opportunità di lavoro per i ricercatori precari e la paralisi amministrativa dovuta alla mancanza dei decreti attuativi della legge 240 (riforma “Gelmini” approvata il 23 Dicembre 2010) stanno già allontanando migliaia di studiosi dagli atenei italiani. Un’espulsione di massa già avviata con la legge 133/2008 e proseguita inesorabilmente in questi anni fino a dismettere, oggi, un’intera generazione di ricercatori con l’immediata conseguenza di un progressivo impoverimento del sistema universitario nazionale.  Una situazione già grave ora peggiorata dalle tante lacune del testo della riforma universitaria, dalle sue incongruenze e dalle sue contraddizioni cui, nell’ateneo di Catania, si sommano le palesi iniquità contenute nel nuovo Regolamento per il conferimento di assegni di ricerca entrato in vigore il 31 Marzo 2011 e le preoccupanti mancanze riscontrate nella bozza di Regolamento per l’assunzione di ricercatori a tempo determinato in fase di approvazione.

Nel momento cruciale in cui l’Università degli Studi di Catania elabora il nuovo Statuto, consapevoli della necessità di un dibattito ampio e democratico su temi di vitale importanza per la comunità universitaria quali la governance e il reclutamento, i precari della ricerca e della docenza dell’ateneo di Catania, a seguito dell’assemblea tenutasi il 12 Aprile 2011 presso la Facoltà di Scienze Politiche,

chiedono

 

1) l’immediata sospensione del decreto rettorale n. 20081 del 31 marzo 2011 attraverso il quale è stato emanato il Regolamento per il conferimento degli assegni di ricerca che limita l’accesso al ruolo di assegnista ai laureati che hanno conseguito il titolo da meno di 6 anni, estesi a 10 anni per i dottori di ricerca e/o diplomati presso le scuole di specializzazione;

 

2) l’apertura di un confronto tra l’amministrazione dell’ateneo e tutte le associazioni e tutti i sindacati che rappresentano i precari della ricerca e della docenza al fine di elaborare un nuovo regolamento per il conferimento degli assegni di ricerca, in cui si tenga in considerazione un’opportuna strategia di gestione del transitorio;

 

3) l’apertura di un confronto tra l’amministrazione dell’ateneo e tutte le associazioni e tutti i sindacati che rappresentano i precari della ricerca e della docenza al fine di integrare e modificare il testo del nuovo Regolamento per l’assunzione di ricercatori a tempo determinato, tenendo in considerazione la previsione di reali percorsi di tenure track per i ricercatori TD ed un’opportuna strategia di gestione del transitorio;

 

4) l’inclusione ed il rafforzamento, nel nuovo Statuto, dei principi della democrazia della rappresentanza e della partecipazione in modo che anche ai precari della ricerca e della docenza e ai precari TA sia finalmente riconosciuto il diritto ad essere rappresentati negli organismi di ateneo a tutti i livelli. In particolare è necessario che:

· almeno uno dei membri esterni ("non appartenenti ai ruoli dell'ateneo") presenti nei CdA  sia scelto nell'ambito del personale non strutturato dell'ateneo;

· sia prevista la presenza di rappresentanze elettive di ricercatori a tempo determinato, di assegnisti di ricerca e di personale TA a tempo determinato e con contratti a termine in tutti i consigli di dipartimento e nel Senato Accademico;

· l’elettorato attivo per la carica di Rettore sia costituito, non solo, da tutti i professori ordinari, i professori associati, i ricercatori, ma sia prevista la partecipazione al voto anche del personale tecnico amministrativo a TI e a termine, degli assegnisti, dei docenti a contratto, dei dottorandi, degli specializzandi e degli studenti. L’elettorato passivo deve essere limitato ai professori appartenenti all’ateneo;

· sia riconosciuto anche al personale non strutturato il diritto di riunione, di assemblea e di elezione dei propri rappresentanti sindacali.

5) - l’inclusione sia nel nuovo Statuto d’Ateneo, che in quelli dei singoli dipartimenti di norme che prevedano forme di partecipazione di tutte le componenti – docenti, ricercatori, precari e studenti attraverso le loro rappresentanze - alle decisioni sulla distribuzione delle risorse e sulla costruzione della programmazione sulla base di una previsione pluriennale. In particolare è necessario garantire:

§  un numero annuo congruo di chiamate per docenti di seconda fascia e di bandi per ricercatore a tempo determinato, sia di cosiddetto “tipo a)” che di “tipo b)”;

§  una vera tenure-track per coloro che accedono al contratto da ricercatore a tempo determinato.

L’urgenza e la pregnanza delle questioni sopraelencate è tale che un incontro formale tra una delegazione dei precari della ricerca e della docenza e l’amministrazione dell’ateneo non è più rinviabile e per questa ragione si rinnova al Magnifico Rettore e al Senato Accademico la richiesta di una convocazione immediata delle parti e delle organizzazioni sindacali.

Catania 12, Aprile 2011

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