CIRCOLAZIONE STRADALE D'ITALIA

CIRCOLAZIONE STRADALE D'ITALIA

La strada è un male necessario. Cerchiamo di limitare i danni. Costruiamo due reti stradali principali: una Adriatica e una Tirrenica. Costruiamole a sei corsie per senso di marcia più due linee ferroviarie. In questa maniera anche facendo manutenzione non si avrebbero mai tratti di strada con meno di tre corsie per senso di marcia. Limitiamo la velocità massima a 250 km/h come in Germania, e la minima a 130 km/h. Applichiamo le stesse sanzioni a chi va più veloce e chi va più lento perché chi crea pericolo e chi crea intralcio alla circolazione è ugualmente responsabile di incidenti. Lungo il percorso ogni 100 km fare dei box auto con annessa camera per chi vuole riposare. Togliamo la patente a chi guida ubriaco o drogato e non ridiamola se non dopo un adeguato programma di disintossicazione e aiuti psicologici. La strada si può interpretare anche come un tetto continuo ed allora nello spazio sotto alla strada perché non realizzare capannoni industriali e accorpare tutta la produzione industriale del Paese sotto questi due inevitabili nastri di cemento riconvertendo le ex aree industriali in quartieri residenziali con grandi spazi e alta percentuale di verde? Sarebbe anche un modo di autofinanziare l'opera. Ne guadagnerebbe la logistica della produzione essendo essa sotto alle vie di trasporto ma soprattutto ne guadagnerebbe il paesaggio che si libererebbe dalle zone industriali con una riconversione virtuosa.