Petizione creata da:
D. I. e diretta a Scopri di più
Firme 0
Obiettivo 100000
PETIZIONE PER l’ANNULLAMENTO L’ART. 24 DEL REGOLAMENTO F.I.G.C. DELLA SCUOLA CALCIO CHE VIOLA IL DIRITTO AL GIOCO DEL BAMBINO E IL DIRITTO ALLA LIBERTA’
ART. 24
Tesseramento e vincolo dei calciatori
All’attività organizzata dal Settore per l’Attività Giovanile e Scolastica partecipano i calciatori tesserati come “ giovani “ “giovani dilettanti” e “giovani di Serie” secondo le modalità indicate agli artt. 31, 32 e 33 delle Norme Organizzative Interne della F.I.G.C..
Il tesseramento dei calciatori partecipanti alle attività organizzate dal Settore si effettua secondo le disposizioni contenute nelle Norme Organizzative Interne della F.I.G.C.. Il tesseramento dei calciatori partecipanti alle attività scolastiche si effettua con le modalità convenute annualmente con i competenti organi del C.O.N.I. e delle istituzioni scolastiche.
Il tesseramento come “giovani” vincola il calciatore alla società fino al termine della stagione sportiva.
L’articolo 24 del regolamento della Scuola Calcio viola il diritto al gioco sancito dall’art. 31 della Dichiarazione dei diritti del fanciullo sottoscritta da quasi tutti i paesi del mondo:
ART.31
Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo ed allo svago, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età, ed a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.
Gli Stati parti devono rispettare e promuovere il diritto del fanciullo a partecipare pienamente alla vita culturale ed artistica ed incoraggiano l’organizzazione di adeguate attività di natura ricreativa, artistica e culturale in condizioni di uguaglianza.
L’art. 24 lede anche il diritto alla libertà di associazione sancito dal’art. 15 della dichiarazione dei diritti del fanciullo.
Art.15
Gli Stati parti riconoscono i diritti del fanciullo alla libertà di associazione e alla libertà di riunione pacifica.
L’esercizio di questi diritti non può essere sottoposto a restrizioni di sorta, salvo quelle previste dalla legge e che risultino necessarie in una società democratica, nell’interesse della sicurezza nazionale, della sicurezza pubblica o dell’ordine pubblico, o per proteggere la salute o la moralità pubblica, o i diritti e la libertà altrui.
Il diritto al gioco riconosce all’attività ludica un’importante funzione per la formazione e la crescita psico-fisica del bambino.
Il gioco costituisce per il bambino la sua principale attività sin dalla nascita, attraverso il gioco il bambino impara a conoscere gli oggetti e tutto ciò che lo circonda, prova emozioni, si diverte, impara regole comportamentali, cresce, mette in discussione se stesso, si relaziona con gli altri, fortifica la sua personalità.
Quando a un bambino viene negato il diritto al gioco, come nel caso di opposizione della Società sportiva alla richiesta di svincolo del ragazzo, il bambino non può continuare la sua attività sportiva con un’altra Società fino alla scadenza della stagione calcistica, non può fare neanche i regolari allenamenti, rischiando seriamente di compromettere il suo regolare sviluppo psico-fisico.
Il bambino ingiustamente non svincolato, subisce un serio trauma psicologico, le sue abitudini vengono improvvisamente stravolte, egli assiste passivo al passaggio rapido da una vita intensa, piena di impegni che aveva imparato a gestire tra scuola e gioco, a una vita sedentaria, fatta solo di doveri, priva di stimoli, non frequentando più un gruppo sportivo, per il divieto di tesseramento che gli viene imposto dalla Società che non lo ha svincolato fino alla scadenza della stagione calcistica ( ai sensi art. 24 F.I.G.C.), si ritrova improvvisamente solo…., il suo mondo fantastico perde i colori, nel suo animo si insidia un velo di tristezza che soffoca ogni sentimento, alimenta i suoi dubbi, le sue paure, le sue incertezze, distruggendo la sua precaria personalità.
Un bambino in realtà non ha scelto alcuna squadra, non ha sottoscritto alcun contratto, è il padre o chi ne fa le veci che ha scelto e firmato per lui, un bambino non ha scopo di lucro, un bambino vuol solo
GIOCARE!
Quindi nel momento in cui si verificano delle condizioni tali, che non garantiscono al bambino un ambiente sereno per proseguimento della sua attività sportiva (es. atti di bullismo, disagio psicologico di qualsiasi tipo, anche lieve per l’incrinarsi di un rapporto coi compagni o col corpo Dirigente o Allenatori, mancanza di regole di gioco, cattiva gestione della Società, abusi di potere sui minori, ecc.), il bambino deve essere libero in qualsiasi momento dell’anno di cambiare ambiente o Società sportiva.
Sorge viva ’esigenza di fare una raccolta di firme che verrà poi trasmessa agli Organi competenti, affinché questo regolamento così rigido e penalizzante solo per i bambini, che tutela solo gli interessi delle Società sportive, venga annullato o quanto meno modificato, anche perché anticostituzionali, non conforme all’art. 2 e art. 18 della Costituzione Italiana .
Se anche tu ritieni che questa sia una giusta causa, aderisci a questa petizione per restituire un sorriso a quel bimbo che finalmente potrà riprendere a correre inseguendo un pallone su un prato verde come la speranza, che riaccende i suoi sogni …..
per un mondo migliore, un mondo diverso ….
un mondo a colori!!!!!!!!!!!!
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