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ANIMALI ITALIANI BRUTALMENTE MACELLATI IN NORD AFRICA E MEDIO ORIENTE, IN VIOLAZIONE DELLE NORME EUROPEE: INCHIESTA DI STRISCIA LA NOTIZIA, IN ONDA POCHI GIORNI FA SU CANALE 5, NATA DAI VIDEO-SHOCK GIRATI DA ANIMALS INTERNATIONAL.
OGNI ANNO 1 MILIONE DI ANIMALI ESPORTATI DA UE VERSO PAESI TERZI. L'ITALIA VIETI DA SUBITO QUESTI “VIAGGI DELLA MORTE”!
Le immagini sono troppo drammatiche per essere mandate in onda e vengono raccontate da Gabriel Paun, Direttore europeo di AI, ai microfoni di Edoardo Stoppa: “gli animali sono uccisi brutalmente senza alcun tipo di stordimento, in mattatoi di fortuna, macellerie, persino per strada. Il video, che rappresenta la prassi in molti Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, vede il bovino issato a un pilastro, o a un muro, con una corda legata al collo. Ancora libero di muoversi, cerca di difendersi e di sfuggire, cosa che rende difficile per l’operatore colpirlo al collo. Ne risultano numerose ferite inferte all’animale, ancora vivo e cosciente, che morirà dopo lunghe e atroci sofferenze”.
- Possibile che le norme europee a tutela dei diritti degli animali, vengano puntualmente eluse, con la deportazione in massa verso Paesi in cui non esistono minime garanzie per il loro trattamento?
- Come si spiega che animali nati e allevati in Italia vengano macellati in Paesi terzi dove l’esportazione è proibita?
- Gli allevatori italiani sono consapevoli che gli animali da loro venduti per l’esportazione vengono sottoposti a trattamenti terribili, che in Europa sarebbero considerati illegali?
A queste domande ha cercato risposta Edoardo Stoppa, recandosi nel cremonese, luogo di provenienza dei bovini filmati nell’investigazione di AI, dove ha intervistato il responsabile della ditta che ha effettuato i trasporti. Ai microfoni di Striscia La Notizia l’intervistato spiega che gli animali vengono regolarmente esportati verso l’Egitto, paese coperto da accordi sanitari bilaterali con l’Italia, e dice di non sapere come questi possano essere finiti nei Territori Palestinesi.
Allevatori e trasportatori sono al corrente delle pratiche adottate nei Paesi terzi che, proprio perché “non si fidano di importare carne di animali uccisi in Europa”, acquistano animali vivi da macellare in loco. Terribile ma inevitabile perché, spiega il responsabile dei trasporti, “è esigenza di mercato, per vivere”. Su come poi, i “suoi” bovini siano arrivati sul luogo di macellazione, non coperto da accordi bilaterali, nessuna spiegazione.
Gli animali filmati nell’investigazione sono partiti da Nuoro e trasportati fino a Cremona, da qui nuovamente in camion fino a Marsiglia, dove vengono imbarcati per l’Egitto, Paese in cui si conclude il loro viaggio “legale” e inizia una seconda parte, senza intermediari, che li porterà fino alla destinazione finale.
Purtroppo, non si tratta di casi isolati: la presenza di bovini italiani in mattatoi di Paesi terzi, con tutele insufficienti o nulle per gli animali, è un fenomeno tutt’altro che marginale, come mostrano i dati sull’export.
I cittadini chiedono che l'Italia si schieri da subito contro l'esportazione degli animali verso i Paesi terzi.
Se già il trasporto a lunga distanza di animali vivi all’interno dei confini europei comporta sofferenze inaccettabili e andrebbe conseguentemente vietato, l’esportazione di animali oltre i confini dell’Unione Europea apre le porte alle più atroci brutalità e deve essere proibito con ancor maggiore urgenza.
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